Referendum ATAC: istruzioni per l'uso.
di Giuseppe Izzo---25-03-2018
Premesso che il trasporto pubblico locale è un bene pubblico e rimane in mano pubblica e che la sua gestione può essere svolta in economia ( in house) , ovvero essere affidata a soggetto terzo, con una gara di evidenza pubblica, che si impegna a rispettare le indicazioni e prescrizioni della stazione appaltante.
Il T.P.L. di Roma Capitale è affidato in concessione prevalentemente (85%) ad A.T.A.C. società interamente partecipata dal comune stesso. Committente e concessionario si identificano nella stessa persona giuridica essendo il comune socio unico. A.T.A.C. è una S.p.A. ed è pertanto sottoposta ai vincoli e ai disposti del C.C.
Il bilancio del 2016 (l’ultimo disponibile) chiude con una perdita di esercizio di 212 ml. ca. e con un patrimonio netto pari a – 50 ml., facendo ricorrere le condizioni dell’art.2447 del C.C. (ricostituzione del capitale sociale fino al minimo di €.100.000): Da ricordare che le passività ammontano a 1.286 mld di € di cui larga parte a breve.
Il socio unico (Comune di Roma Capitale) ha imposto alla società di proseguire l’attività in house al fine di evitare la paralisi del trasporto pubblico ed invitando la stessa ad accedere al concordato preventivo presso il Tribunale fallimentare, presentando un piano di risanamento aziendale che consentisse il parziale soddisfacimento dei creditori e una migliore efficienza del servizio e nel contempo ha prorogato il contratto di servizio fino al 3 dicembre 2021 per consentire politiche aziendali idonee per il rientro in bonis della società Gli elementi qualificanti del piano erano
- Per la superficie, a regime, il pieno conseguimento dei LAS previsti dall'attuale Contratto di
Servizio (101 milioni di km annui);
- Per la metropolitana, un progressivo incremento della produzione chilometrica per le linee
metro A e BB1 e uno strutturale aumento di quella della linea C, in quest'ultimo caso in
funzione dell'entrata in esercizio delle nuove stazioni e del superamento delle attuali criticità;
- Aumento della qualità del servizio offerto;
- Trasformazione digitale dell'azienda e del rapporto con l'utenza, grazie allo sfruttamento
delle moderne tecnologie informatiche: dematerializzazione dei titoli di viaggio, incremento
dei canali di vendita digitali e accessibilità elettronica ai sistemi di bigliettazione
contribuiscono in maniera significativa all'incremento dei ricavi;
- Contenimento dei costi e incremento dell'efficienza con focus sul recupero di produttività di
personale di guida e operai nell'ordine almeno del 10% con un impatto diretto sulla capacità
dell'azienda di generare margine e flussi finanziari, sull'ottimizzazione degli organici indiretti
in termini di allocazione organizzativa/mansione, e sull'ottimizzazione dei processi, anche
mediante l'utilizzo di nuovi e innovativi strumenti informatici;
- Nuovo rapporto con i dipendenti, volto al recupero del clima di fiducia con l'azienda, anche
per il tramite di eventuali sistemi premianti e momenti formativi.
E’ di qualche giorno fa la bocciatura del suddetto piano di concordato da parte del Tribunale fallimentare.
I magistrati di viale Giulio Cesare ritengono nulle molte delle iniziative volte a soddisfare i creditori e inconsistenti o inattuabili molte delle misure per migliorare i bilanci. Inoltre il Tribunale richiama indagini della procura di Bari per presunti illeciti favoritismi a creditori (B.N.L.) ed ha invitando l’azienda a presentare un piano credibile entro il 30 maggio p.v.
La situazione, ad oggi, è a un passo dal baratro. La mobilità urbana è un elemento fondante per lo sviluppo economico e sociale dell’area metropolitana di Roma.
E’ anche vero che, non solo negli ultimi anni, si è assistito ad un intreccio tra politica e sindacati, spesso microsindacati con una capacità paralizzante sull’intero sistema dei trasporti.
La realtà gestionale e finanziaria di ATAC impone scelte ineludibili. Il referendum consultivo proposto dai radicali recita testualmente
Volete voi che, a decorrere dal 3 dicembre 2019, Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e su rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, prevedendo clausole sociali per la salvaguardia e la ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?”