Io vorrei...non vorrei...ma se vuoi
di Carlo Mari---26-06-2018
Sul problema immigrazione il Pd appare bloccato dall’equivoco “umanitario”. Proprio non comprende che, per quanto eticamente giusto, non è sufficiente come approccio, che non viene più capito né accettato, e che comunque, se monocorde, ormai irrita i cittadini e quindi gli elettori. Nemmeno la Chiesa ha più questo solo canale di approccio alla questione migratoria: ed è la Chiesa. L’Italia è uno Stato, laico, e deve fare politica. Salvini bulleggia (almeno se ancora aperta una partita elettorale: passata domenica, guarda caso, una nave profughi è stata autorizzata subito ad attraccare a Pozzallo), però comunque ha imposto all’Europa un confronto ed una ricerca di misure concrete (ammesso che la UE riesca o voglia trovarle: il che è tutto da vedere). E di fatto si è messo in certa misura sulla scia della politica di Minniti, dal PD peraltro abbondantemente colpevolizzato. Intanto domenica Piero Fassino sul Corriere ha formulato una serie di proposte, di fatto sulla medesima lunghezza d’onda di Minniti… e di Salvini (quando fa politica, e non bulleggia). Ma il PD questo articolo, di uno che è pur sempre fra i propri maggiori dirigenti, lo ha rimosso in meno di 24 ore. Continuando invece a cavalcare sui migranti la linea Saviano, che sarà degnissima sul piano etico, ma su quello politico non porta da nessuna parte. O meglio, porta all’aumento ulteriore dei consensi dei cittadini italiani per Salvini. Il PD paventa giustamente un isolamento dell’Italia nel consesso internazionale: e su questo pone un problema politico reale, il vero punto debole della politica salviniana. Ma non vede, proprio non vede, che sulle politiche migratorie è lo stesso PD a rischiare a sua volta l’isolamento: anzi di fatto già ci si trova. Se tutta la politica del PD sui fenomeni migratori ora si limita a demonizzare Salvini, temo gli faccia un grande favore. E nel frattempo il PD si è perso per strada gli italiani. Sul problema in questione il reggente Martina (reggente? in questa fase epocale il PD ha un … reggente??!!) ha dichiarato che il partito e la sinistra devono trovare analisi e risposte nuove. Ma guarda un po’, se n’è accorto! Ma onestamente il suo codice espressivo/comunicativo, da routine e da ordinaria amministrazione, non fa ben sperare che si vada in quella direzione. Insomma una espressione che sembra scritta sulla sabbia: una frase da reggente…per intendersi.