Cogito ergo... digito

Il nostro amico e neosocio Carlo Corridoni ha cortesemente voluto accompagnare su questo sito la sua iscrizione alla nostra associazione con uno scritto di riflessione sulle ragioni della iscrizione stessa. Domando? Ha compreso Carlo la ragion d’essere di questa Associazione? Altro che! L’ha penetrata fino in fondo. Scoperchiata. Offerta a chiunque dall’interno o dall’esterno si voglia porre questa domanda. “Iscritti a parlare”: le ragioni di esistere? In fondo Carlo ha riscritto con parole sue la lettera e lo spirito del nostro Statuto. Con parole immediate, dirette, emozionanti, come quelle di uno Statuto, testo di necessità formale e paragiuridico, non possono essere. Informarsi, approfondire, formarsi opinioni, esprimersi, confrontarsi, socializzare, interagire. Le parole che ha utilizzato. E che sottolineiamo. E il tutto senza lacci di nessun tipo, come cittadini autonomi e liberi, ma non per questo privi del desiderio e dell’impegno di partecipare fattivamente e fare scelte. Consapevoli. E’ il nostro Statuto, caro Carlo. Anzi, dirò di più; chiunque voglia farsi un’idea di questa associazione, per decidere se dedicarle un po’ di tempo e – perché no - iscriversi, non ha più neanche bisogno di andare a leggersi tutto lo Statuto. Basta si legga questo tuo piccolo bellissimo scritto. Fa prima, e fa meglio. Benvenuto Carlo, come socio: come amico già c’eri!

Le ragioni di esistere di Carlo Mari---08-01-2019
Il nostro amico e neosocio Carlo Corridoni ha cortesemente voluto accompagnare su questo sito la sua iscrizione alla nostra associazione con uno scritto di riflessione sulle ragioni della iscrizione stessa. Domando? Ha compreso Carlo la ragion d’essere di questa Associazione? Altro che! L’ha penetrata fino in fondo. Scoperchiata. Offerta a chiunque dall’interno o dall’esterno si voglia porre questa domanda. “Iscritti a parlare”: le ragioni di esistere? In fondo Carlo ha riscritto con parole sue la lettera e lo spirito del nostro Statuto. Con parole immediate, dirette, emozionanti, come quelle di uno Statuto, testo di necessità formale e paragiuridico, non possono essere. Informarsi, approfondire, formarsi opinioni, esprimersi, confrontarsi, socializzare, interagire. Le parole che ha utilizzato. E che sottolineiamo. E il tutto senza lacci di nessun tipo, come cittadini autonomi e liberi, ma non per questo privi del desiderio e dell’impegno di partecipare fattivamente e fare scelte. Consapevoli. E’ il nostro Statuto, caro Carlo. Anzi, dirò di più; chiunque voglia farsi un’idea di questa associazione, per decidere se dedicarle un po’ di tempo e – perché no - iscriversi, non ha più neanche bisogno di andare a leggersi tutto lo Statuto. Basta si legga questo tuo piccolo bellissimo scritto. Fa prima, e fa meglio. Benvenuto Carlo, come socio: come amico già c’eri!