Manifesto Calenda, un puntino di vista
di Raffaella Grasso---30-01-2019
Ho l’impressione che tutti i temi siano ormai letti dall’opinione pubblica e dall’attuale governo con le sole lenti dell’immigrazione, tanto per rispondere da un lato alla madre di tutte le paure e dall’altro alla necessità stringente di una campagna elettorale scandita da ossessivi 'mantra'.
Anche le tesi del Manifesto Calenda sono lette, propagate, piegate e strumentalizzate in quest’ottica. E’ un rischio.
E’ un rischio verso il quale non sono in circolazione efficaci correttivi e che ritengo l’opposizione correrà nell’affrontare qualsiasi tematica.
Non so se sia questione d’età… ma oggi tra “tutto” o “niente”, preferisco il “poco”.
“Poco” che potrà peraltro essere incrementato se camminerà su gambe di persone qualificate e rappresentative dei territori locali più virtuosi, escludendo i piedi pesanti dei politici in servizio permanente.
Mi auguro che i prossimi giorni – e magari l’incontro di venerdì con lo stesso Calenda – possano offrirci qualche ulteriore elemento di conoscenza affinché la speranza che tutti noi nutriamo negli intenti del Manifesto, non sia delusa da numeri e tatticismi che anticiperebbero l’implosione del PD compromettendo il quadro politico internazionale di riferimento.