Cara Matre.
di Carlo Corridoni---18-03-2019
'Cara Matre, mi voglio cambiàre ...' Nennillo declama la sua letterina di Natale, mentre il papà, Luca Cupiello, nella commozione dei presenti, esorta la famiglia a 'sentire i sentimenti' così genuinamente espressi. Non tutti i presenti, a dire il vero, sono commossi se lo zio Pasqualino eccepisce di non comparire nella lista dei beneaugurati, ma - per quieto vivere - non esagero con la similitudine.
Insisto, invece, nel senso della promessa di cambiare esposta dal nuovo segretario del PD, Nicola Zingaretti. Sul quel cambiamento che ora è l'ossessione di tutti i politici: il Governo del Cambiamento, l'opposizione del Cambiamento, il Cambiamento dei conservatori. Sarà il timore del gattopardesco 'cambiare tutto perché tutto rimanga com'è', ma fra tanti cambiamenti avvertirei il bisogno di almeno qualche punto fermo.
Tutti, ad una certa età, realizziamo di aver qualche volta cambiato mestiere, opinione, gusti e compagnie: che cosa ci ha motivato in tutti questi cambiamenti? Li abbiamo governati in base ai nostri princìpi, questi cambiamenti, oppure li abbiamo subìti, ci siamo adattati?
Che vuol dire, per un partito tradizionalmente progressista, dover cambiare tutto? Tutto che?
Ecco, mi sono iscritto a parlare perché sono ansioso e vorrei poter dire la mia. Oggi più che mai.
Perché ogni cambiamento sia condivisibile e condiviso, confrontato e partecipato. Discusso e discutibile. Sempre discutibile.