Quattr'e quattr'otto
di Carlo Corridoni---04-04-2019
Premetto di non voler accreditare la falsa opinione che quattro più quattro faccia otto anche in ambiti diversi dall'aritmetica.
Uso il modo di dire per significare un evento veloce, troppo veloce e non sufficientemente meditato. Anzi: un accadimento che si verificherebbe in tempi ben più rapidi di quelli suoi caratteristici.
Volevo fin da ieri iscrivermi a parlare dei fatti di Torre Maura ma non l'ho fatto per non (s)cadere nel quattr'e quattr'otto. Ieri avrei detto che un po' di Torre Maura si sarebbe potuta vedere anche qui, in prima circoscrizione, in toni diversi, nell'occasione del recupero del decoro urbano, che allora pareva compromesso dalle lenzuolate di cianfrusaglie sparse dagli zingari fra Via Andrea Doria e l'Oftalmico.
Oggi in quattro e quattr'otto - quindi avventatamente - dico solo:
Vieni a casa mia? Te posso spara'. Vieni nel mio quartiere? Te posso mena'. Vieni cor barcone? Te poi pure affonna'.
Una logica aberrante ma non priva di immediatezza!