Mi urta che per far del bene si debba far del male.
di Carlo Corridoni---14-05-2019
Cari iscritti a parlare.
Domenica sera avevo messo su questo sito qualche considerazione sul beau geste dell'Elemosiniere; con lo stile dello sfottò, partivo dalla palese contraddizione di esso col fondamento 'Date a Cesare quel ch'è di Cesare' e concludevo con le parole del Marchese del Grillo: 'Perché io so' io e vvoi nun sete ... gnente!'
Ovviamente, dato il periodo fiscale, facevo un'escursione su quel mio otto per mille che recentemente avevo conferito nelle competenze dell'Elemosiniere medesimo.
Quanto scritto mi pareva spiritoso e ben fatto ma mi sono presto censurato e l'ho subito cancellato. Cancellato! Mi sono detto, immodestamente: 'Chi sono io per giudicare il Cardinale di Papa Francesco?'. 'Cui prodest l'azione del Cardinale, certo, ma anche la mia critica?'.
'Ma che faccio: scrivo contro un'azione che pure approverei, solo perché dà spago ai sepolcri imbiancati delle destre salviniane?'
In realtà, il riallaccio abusivo non l'avrei mai fatto perché non è mio costume l'illegalità, ma pure qualcuno dovrebbe considerare l'urgenza dei bisogni di tanti poveri assediati, anzi asserragliati nel loro ma nostro - loro ma nostro - fortino.
E che dire, poi, del dovere civico e professionale dei tanti che sono incaricati di far osservare le leggi e i regolamenti? I Vigili Urbani, gli Esattori, gli Uscieri, gli Incaricati di Pubblico Servizio sarebbero tutti inconsapevoli emissari del Male? Agenti del peccato?
Vedete: non ne vengo fuori dal problema dell'Elemosiniere: e così come mi sono cancellato, eccomi nuovamente iscritto a parlare. Anzi, a scrivere!
Care cose e buon Gentiloni a tutti!