SULLA CALABRIA
di Carlo Corridoni---28-01-2020
Ci sono delle riunioni che veramente durano troppo poco.
Quella di ieri sera, per esempio, quando, appena introdotto qualche argomento sulle elezioni regionali, ci siamo accorti che il tempo era volato e che, in sostanza, avevamo quasi del tutto trascurato l'elemento - secondo me - di maggiore interesse per la sua complessità e gravità: la Calabria.
Neanche il tempo di un secondo giro!
Comunque, il sito consente di esprimersi in momenti non assembleari e di lanciare a tutti proposte di approfondimento.
Io, fra le cose che avrei detto, approfittando anche della presenza di Vittoria Gallina, che pochi giorni fa ha messo sul sito due interessanti contributi sulla scuola, avrei posto una domanda banale:
'Come trattenere in Calabria i giovani che hanno fiduciosamente studiato e che sono in procinto di emigrare?'
E questi sono i c.d. 'bravi'. Ma da tempo penso che l'insuccesso scolastico di molti giovani appartenenti alle regioni svantaggiate non sia tanto il 'loro' personale fallimento quanto il fallimento del sistema nazionale di istruzione e formazione. Ovviamente, accanto alle lodevoli, spesso personali eccezioni.
Ho lavorato in Calabria abbastanza per rendermi bene conto di questo aspetto critico. Un aspetto che coinvolge pesantemente gli individui, pur essendo generalmente sistemico.