l'abbraccio
di Carlo Mari---11-04-2020
Che strana Pasqua, amiche ed amici. Festa della rinascita che non a caso si accompagna sempre al sorriso della primavera. E invece in questo tormentato 2020 la viviamo all’insegna del distanziamento sociale, orrida espressione che in burocratese riflette però quello che stiamo di fatto vivendo. Un deficit di socialità, di umanità, di emozione, che solo la relazionalità in presenza può e sa dare. E allora l’augurio pasquale di quest’anno non può che essere il più banale, il più ovvio, il più bello di tutti. A riabbracciarci presto. Carlo Mari