... a sinistra risponde uno squillo.
di Carlo Corridoni---07-06-2020
Se ieri s'udì (a destra) uno squillo di tromba, da parte di Ernesto Galli Della Loggia, oggi, ancora dal Corriere della Sera, interviene sulla Scuola Massimo Gramellini, e ancora nel punzecchiare il tipo di sindacalismo che allignerebbe fra i c.d. Lavoratori della Conoscenza.
Mi aspetto fra un po' Angelo Panebianco e quello schieramento sarà al completo.
Evidentemente, al Corriere, ci si prepara al 'dibattito' che tradizionalmente accompagna le misure politiche per la Scuola, che - ancora tradizionalmente - si esauriranno nelle canalizzate, epocali immissioni, infornate in Ruolo.
La pandemia ha colpito l'Istruzione cogliendola indifesa, e nei soggetti più deboli nella società: i bambini, gli studenti, i giovani in formazione.
E,dopo quota cento, anche il Personale scolastico è stato ferito, a ben guardare perfino con lo smart work, che è sembrato coincidere con l'istruzione a distanza, tecnologicamente - forse - evoluta ma intimamente deprivata dell'originalità e professionalità che contraddistinguerebbe la Funzione Docente.
La Funzione Docente! Questa pseudo divinità alla quale sono stati sacrificati valori costitutivi delle Professionalità, frai quali le disciplinarità originali, con i caratteristici obiettivi-mezzi-metodi d'insegnamento, la didattica, chi oggi saprebbe riconoscerla, la Funzione Docente?
C'è qualche sindacalista che interverrebbe oggi PER - finale o causale non conta - 'per' la Funzione Docente? Anzi: ci sono sindacalisti per i c.d. Lavoratori della Conoscenza?
Tutto cominciò col Collocamento nell'Istruzione della c.d. disoccupazione intellettuale, che è stato un provvedimento tanto spontaneo quanto naturale, ma che poi ha esaltato un fenomeno sociale fino a renderlo autogenerativo.
Al disoccupato si propose un cambiamento di stato, dal transitorio al metastabile: al Precariato; ad una condizione che avrebbe potuto anche accompagnarlo al pensionamento.
In questo stato giuridico di tipo limbico si sviluppano professionalità e carriere varie, con competenze assolutamente imprevedibili e irriproducibili, in genere destinate alla dispersione più che alla valorizzazione.
L'Autonomia Scolastica, che è riconosciuta nella Costituzione, può avvalersi di questo fenomeno ma certo non può contenerlo. E non è fra i suoi fini contrastarlo. Anzi ...
Cari Iscritti a Parlare, il Corriere è partito e, vedrete, ascolteremo altri squilli d'altre trombe ancora. Partiremo pure noi?
Intanto, buona domenica a tutti.