Veltroni vota NO. Minniti vota SI.
di Carlo Corridoni---17-09-2020
Cari Iscritti a Parlare.
Rientro a pena dalla Rassegna Stampa del SITO, e mi gira ancora per la testa la notizia che leggete nel titolo: Veltroni vota NO, Minniti SI!
Avete presente il tormentone di Renato Carosone alla parodia della Barca tornò sola?
''E la barca tornò soola! Soo ola! E a mmé chemmé n'emborta! E a mmé chemmé n'emborta! Erano tre fratelli pescatori ... e a mmé chemmé n'emborta! Con una barca bianca ed una mamma nera ... e a mmé chemmé n'emborta!''
Ecco: Come voteranno Veltroni e Minniti ammé chemmé n'emborta!

La Coscienza mi richiama: ''Carlo! Si tratta della nostra Costituzione più bella del mondo! Come fai a disinteressarti dell'imminente Referendum! Pensa al dolore lancinante che provasti appena quattro anni fa ... Cosa ti è successo in così poco tempo?''
La Coscienza ancora mi dice: ''Povero Nicola Zingaretti! Cosa poteva fare oltre quello che ha fatto? Carlo! Tu ragioni di Testa o di Pancia? Controlla i tuoi borborigmi!''
Ecco ancora: non faccio outing: non dirò a nessuno come voterò e nemmeno perché avrò votato così. Non rivelerò i perché, né il causale né il finale.
Non tanto per pudore o per riservatezza e rispetto ma per tenere il discorso aperto. Odio le recriminazioni.
Descriverò, se vorrete leggerla, la procedura formale che disciplinerà il mio impegno di elettore:

1. Prima di tutto valuterò il voto in relazione ai contenuti istituzionali intrinseci: gli effetti diversi del SI e, rispettivamente, del NO.
Scriverò separatamente le ragioni del SI e del NO in relazione a) alle loro cause politiche e b) in relazione ai loro effetti giuridici.
Al termine di questa fase, avrò quattro gruppi di motivazioni da considerare.

2. Passerò successivamente a valutare le opportunità politiche che potranno dare di per sé - indipendentemente dalle loro effettualità intrinseche - sia l'aver votato SI sia l'aver votato NO.
Per ciascuna modalità, scriverò separatamente le diverse opportunità: a) nel quadro degli effetti sull'assetto politico attuale e b) del segnale che il prevalere dell'espressione d'interesse costituisce per le diverse forze politiche.
Al termine della seconda fase disporrò di ancora quattro gruppi di motivazioni, per un totale di (almeno) otto.

3. Ultima cosa: per il SI e per il NO, penserò alle persone che amo o che stimo, a cui voglio bene, per valutare se dalla mia posizione possa venirgliene un danno eventuale, presente o futuro. Oppure vantaggi.
Questa fase non darà un gruppo definito di motivazioni ma, seppure quantitativamente imprevedibile, presenta il maggior interesse per la qualità dell'impegno sociale del mio voto.
Nella speranza che i gruppi di motivazioni saranno nel complesso in numero dispari, sarà sufficiente contare e votare in conseguenza. Semplice!

Per tutto il resto, perfino io, che odio le raccomandazioni, vi esorterei ad assumere l'atteggiamento che fu di Gegè Di Giacomo: ripetete con noi ''... ammé chemmé n'emborta! ammé chemmé n'emborta!''
Care cose a tutti.