Deludenti eccellenze (*)
di Alberto Galanti---10-01-2021
Più che opportuno e condivisibile quanto scrive Carlo Corridoni su Sciascia. Purtroppo anche altre sue 'esternazioni', in vari e delicati momenti storici che vivemmo, più che contribuire alla chiarezza generarono confusione.
Resta il problema di come riusciamo a porci criticamente in modo sereno ed equilibrato di fronte a personalità complesse e di indubbio valore sotto il profilo della loro opera da un lato e del loro essere 'persone del tempo' in cui hanno vissuto 'partecipando con comportamenti e idee discutibili o aberranti', dall'altro.
Faccio rapidamente due esempi che sento particolarmente adatti a chiarire il mio pensiero. Due scrittori le cui opere amo, leggo e rileggo. Non vi scandalizzate se li metto insieme. Sono insieme solo perché piacciono a me:
- Louis-Ferdinand Destouches (Céline), collaborazionista degli occupanti nazisti in Francia;
- Pier Paolo Pasolini, corruttore di minorenni.
Questo per dire che dobbiamo sempre fornire ai giovani gli strumenti critici che li rendano capaci di distinguere e valutare da soli l'encomiabile e il disdicevole degli artisti che incontrano nei loro studi.
Ho avuto docenti nel complesso buoni pur avendo frequentato le scuole del sottoproletariato urbano. Tuttavia devo dire che non ho mai perdonato ad alcuni di loro la ottusa discriminazione operata nei confronti di Gabriele D'Annunzio. Solo 'La pioggia nel pineto' e 'La sera fiesolana' scampavano alla censura del D'Annunzio 'fascista' operata dai poveri schematici docenti degli anni 60. Non ho mai sentito parlare in classe de 'Il piacere' o della straordinaria tragedia 'La figlia di Iorio' che oggi dovremmo far leggere a scuola parlando di oppressione femminile e di femminicidio culturale e sociale.

(*)11 gennaio 2021
Mi è stato fatto polemicamente osservare che un mio precedente scritto, coinvolgendo Erri De Luca, mi fa cadere in contraddizione rispetto alle cose da me sostenute in questo intervento.
Come si dice... ringrazio della polemica perché mi consente di dire due cose che servono a chiarire ancora meglio il mio pensiero sull'argomento.
1 - Erri De Luca, per me, non ha niente a che vedere con il livello degli autori a cui mi riferivo. E' solo un cattivo maestro (tra i tanti che l'Italia sopporta e ha dovuto sopportare).
2 - Ammesso, e non concesso, che Erri De Luca meriti una analoga considerazione, la mia polemica nei suoi confronti riguarda il tempo presente e lo scontro tra il mio interesse di cittadino e il suo sulla TAV, questione importante ma non certo paragonabile al collaborazionismo con i nazisti o alla corruzione di minorenni.