Tre considerazioni lapidarie
di Sergio Poli---17-01-2021

- Sarebbe stata buona cosa che Conte avesse anticipato (l’uso della diretta non sarebbe stato improprio in questa circostanza) a noi cittadini quanto dirà in Parlamento.
Tale opzione avrebbe supportato una proposta trasparente, organica, affidabile.
Al Parlamento poi il passaggio inteso a valutarla alla luce della continuità o discontinuità con la precedente azione politica, il grado di fattibilità, la compatibilità finanziaria, il grado di coerenza politica con l’Europa.
- Il comitato tecnico Scientifico implora “basta con i colori” serve un lockdown totale.
Conte, nel paese reso Arlecchino dalle sfumature cromatiche in dissolvenza, apre alle gite fuori porta, fuori regione, fuori e basta (panem et circenses?)
I vincoli precedentemente posti non erano dettati dalla stessa pandemia che nel frattempo è diventata il criterio per valutare, solo con malafede e astioso moralismo e dopo averne recepito le istanze e integrazioni nel Recovery Plan, la mancata coesione e coerenza di chi non concorda con il manovratore?
- Se solo ci astraiamo dalla logica del Suk, e già sarebbe segno di salute mentale, vogliamo concordare su un fatto inequivocabile: la maggioranza, non assoluta in Senato, ci sarà solo con l’astensione di Italia Viva.

Ora, considerate anche le posizioni pilatesche che pullulano, ci possiamo porre una domanda: Renzi non c’è ma c’è, che fare?