Buon respiro. Ovunque Voi siate
di Carlo Mari---29-07-2021
Carissime/i “Iscritte/i a parlare”,
affidiamo al mese di agosto, il tradizionale mese delle italiche vacanze, le nostre speranze, i nostri desideri. E le nostre attese. Prima di tutto di un po’ di riposo, fisico e mentale. In mezzo ai tanti problemi che l’orizzonte – anche vicino – ci prospetta. Il PNRR prossimo venturo. Le elezioni amministrative di grandi città, fra cui la nostra amata e decaduta Roma. E il nuovo anno scolastico: in presenza o martoriato come gli ultimi due? E le riforme; in primis quella iperstrategica della giustizia. E lo scenario dei diritti, che pone per tanti aspetti un ridisegno antropologico/culturale. Ed è cosa a dir poco complessa; questo possiamo comunque concedercelo: non come alibi frenante, ma come rispetto per un percorso difficile, per quanto affascinante di sviluppo e di progresso della Storia e nella Storia E le dinamiche dei partiti che paiono brillare sempre meno (eufemismo agostano!!) nei loro programmi e nelle loro coordinate di movimento a breve, medio e – meno che mai – lungo termine. E il clima che sembra proprio non godere di salute migliore di quella dei partiti. No, direi proprio di no. E l’economia: da quella macro, di sistema, a quella delle famiglie, dei lavoratori, dei cittadini pieni di sconcerto e di difficoltà, anzi di impossibilità di programmare prospettive sufficientemente fondate. E le diseguaglianze crescenti e l’analfabetismo funzionale, due mali tanto devastanti quanto sottovalutati. Incomprensibilmente. Irresponsabilmente.
E in primo luogo, condizione che tutto inquadra e incornicia soffertamente, l’attesa di come evolverà la pandemia. E’ sotto controllo? E’ ripartita? Si avvicina la quarta ondata? Oppure si avvicina, fra tante difficoltà, una capacità di convivenza delle società, non solo quella italiana, con il virus? Vedremo.
Ma almeno per qualche settimana cerchiamo di tirare il fiato. Non è superficialità, non è mettere il capo sotto la sabbia. E’ la legittima necessità e voglia di respirare, di riposarsi, di svagarsi nei modi e nei limiti del possibile. Con i propri cari. Con gli amici. O anche con gli sconosciuti, compagni di vacanza di qualche giorno. E con la natura; che sia mare, montagna, campagna. O che sia anche la propria consueta città, vissuta però con i tempi e con i ritmi del respiro, dello svago, del riposo. Almeno per questo periodo, se ci è possibile ovviamente e le circostanze non ce lo impediscano, coltiviamo l’arte del rimandare; non per ignavia o incertezza o incapacità di decidere. Ma proprio per una raffinata capacità di resistenza. Che presuppone di tirare ogni tanto il fiato.
E allora Care amiche, Cari amici, buon mese di agosto, appunto con questo augurio di poter tirare il fiato. Ovunque voi siate. Con stima e affetto Carlo Mari