Caro Bollette
di Rosy Ciardullo---11-01-2022
Le prossime bollette che riceveremo saranno più care. Quali i motivi?
E’ una tempesta perfetta di elementi che si tengono in logiche di mercato soprattutto estero, da ricercare soprattutto in quelle instabilità politiche ed economiche in cui si trovano i paesi dell’Est.
Ma prima di questo, va tenuta in conto la ripresa economica mondiale post- covid che ha significato un maggiore fabbisogno di risorse energetiche e materie prime da parte del mondo produttivo. Risorse che noi non abbiamo a cominciare dal gas. Un problema per il nostro paese più dirimente che per altri. Il nostro maggiore fornitore è la Russia. Che in questo momento di ripresa , ha preferito rifornire i mercati asiatici e non quello europeo.
Il tentativo dell’ Europa di ricacciare la Russia più ad Oriente e cercare invece di attrarre nella sua orbita Ucraina, Bielorussia e adesso Kazakistan, non è un obiettivo strategico ben accolto da Putin. La sua sfera d’influenza ne ricaverebbe un danno economico per le ingenti ricchezze del sottosuolo oltre che un grave danno di immagine. Molto lesivo per la prossima tornata elettorale del 2024, in Russia.
Ma non posso esimermi dal dire che se Putin avesse adottato il sistema del negoziato e avviato processi democratici con i paesi attorno ai suoi confini, non credo che quelle popolazioni avrebbero mai desiderato di far parte dell’Europa e comunque del sistema occidentale. Dopo la caduta del muro, allo sviluppo dei processi di democratizzazione è stata invece preferita la strada della repressione per mantenere l’egemonia.
L’ instabilità politica ed economica rinfocolano rivolte e creano molte difficoltà per eventuali accordi per il gas. Anche l’approvvigionamento dal gasdotto del North Stream2, nel Mar Baltico, continua ad essere bloccato per volere della Germania in contrasto con la Russia .

Ets, permessi per inquinare
Oltre al rialzo dei prezzi del gas c’è anche il problema dell’aumento dei prezzi dei permessi delle emissioni di CO2, cosiddetti Ets (Emission Trading Scheme). Che significa che le industrie di maggiori dimensioni, migliaia in Europa (solo in Italia 1200) per inquinare devono pagare dei permessi. I cosiddetti Ets. Con la ripresa, le attività sono ricominciate e i prezzi dei permessi sono aumentati. Le grandi aziende in questo periodo acquistano e scambiano permessi per l’emissione di più CO2, su cui sicuramente si sarà innestata una certa quota di speculazione. Il risultato è che i costi di tali operazioni sono ricaduti sugli utenti, e li ritroveremo nelle bollette.
Nonostante in Italia la crescita della produzione energetica sia aumentata e siano più diffusi gli impianti di fonti rinnovabili, il fabbisogno eccedente viene comunque coperto col rifornimento di gas ritenuto meno inquinante ma più costoso per il Paese perché di importazione.
Per calmierare tali effetti sulle bollette, il Governo ha come obiettivo, in una prospettiva futura, quello di includere gli oneri derivati dalle energie rinnovabili nella fiscalità generale comprendendo tra questi : obiettivi di sviluppo ecosostenibile, smantellamento delle centrali nucleari, tariffe agevolate alla RFI (rete ferroviaria) per il consumo di elettricità su rete ferroviaria.
Per adesso nella legge di bilancio sono stati messi a disposizione circe 3.5 miliardi come primo provvedimento per riassorbire gli effetti sulle bollette, nel 2022.