Prove di bipolarismo
di Rosy Ciardullo---14-06-2022
Doveva accadere, prima o poi che, con l’evento giusto, anche nel nostro paese si dovesse tornare al sistema bipolare, ancora meglio se misto per dare spazio ad altre formazioni politiche che non si riconoscono negli schieramenti tradizionali, ma che si contendono la nuova domanda politica (le proposte green) e che potrebbero rappresentare delle novità in un panorama politico futuro.

I Cinque Stelle, che negli anni passati gremivano piazze, paesi e città, occupavano i media per le bravate, osannando vendette e distribuendo parolacce, minacce e promesse di possibile apertura del Parlamento come una scatoletta di tonno, si sono sciolti come neve al sole. E cioè accaparrando alle elezioni amministrative, nei vari comuni, un 5% al massimo dei consensi e 2,1% a livello nazionale., sud del paese incluso. Che pensavano di aver fidelizzato con l’offerta politica del reddito di cittadinanza.

Invece la ditta Grillo, padre e figlio sono finiti nei guai giudiziari, e l’ex presidente Giuseppe Conte è naufragato nel suo bla-bla-bla incomprensibile dagli obiettivi ignoti, e veramente inopportuno in tempo di guerra con i suoi distinguo sull’invio delle armi in Ucraina. Contravvenendo anche ai valori costituzionali a cui si ispira il paese, e spesso alle necessità di compattezza che il momento richiede, soprattutto riguardo ad un’inflazione dilagante e ad uno spread in ripresa, che racconta il malessere e la sfiducia degli investitori nei mercati nostrani ed internazionali.

Conte quindi non ha dato nessuna prova di protagonismo e di affidabilità verso i cittadini e di solidarietà verso il governo Draghi, in affanno tra crisi energetiche, problemi di approvvigionamento dai mercati stranieri, rapporti complessi con i leader europei e con gli USA, inflazione alle stelle come riflesso dell’inflazione americana e dei prezzi in aumento di gas e grano che coinvolge tutta l’area mediterranea.

Nel focus, il malcontento e la conflittualità di un governo espresso in gran parte da forze di governo populiste, 5Stelle e Lega, che però adesso fanno fatica ad identificarsi con i loro eletti , viste le percentuali evidenziate nelle elezioni amministrative. Lo show di Salvini ha perduto mordente anche al nord, a favore della Meloni.

Sull’altra sponda, Calenda e Renzi si guardano intorno tessendo accordi e guadagnando consensi. Letta veleggia con oltre il 17% nel paese dove dovrà dare ampie prove di più importanti performances e di proficue alleanze.
Sullo sfondo, le future elezioni politiche del 2023, che si preannunciano complicate in un paese che ricomincia a radicarsi e riscoprire le appartenenze del passato.
E’ forte la speranza che Draghi voglia continuare a rimanere a fare da collante. Ce lo chiedono l’Europa presso cui gode di grande credito e l’economia che ha bisogno di un timoniere affidabile in questi flutti.