Cultura d’impresa
di Giuliana Mori---12-12-2022
Impegnativa la giornata del 7 dicembre trascorsa con una terza classe del liceo Visconti presso
la sede romana della Confindustria nella mattinata e presso La Nuvola subito dopo pranzo. L’incontro fa parte del progetto PCTO 2022-2023 (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) al quale il liceo ha aderito e che l’Associazione Iscritti a parlare ha organizzato anche quest’anno con altri dodici istituti scolastici sempre sul tema “Le nuove sfide della cittadinanza europea: come orientarsi tra i cambiamenti in corso”.
A questo riguardo il titolo della giornata “Cultura d’impresa”, affrontato da parte di chi la rappresenta con grande apertura, con voglia di mettersi in discussione, con ascolto dei partecipanti, in questo caso studenti, mette in evidenza la sfida, portata avanti dalle imprese in questi anni, di voler competere a livello europeo con le altre imprese.
In sintesi un clima completamente diverso da quando, alla fine degli anni ’90 e primi anni 2000, seguivo i temi dell’organizzazione e della Qualità, le ISO 9000, e il mondo dell’impresa voleva dettare e imporre le sue regole.
Ora l’impressione è che le cose siano cambiate, prevale l’importanza e il ruolo della persona rispetto all’impersonalità della struttura, prevale il valore della libertà e della responsabilità del
singolo individuo, nel frattempo diventato cittadino, e quindi portatore di diritti e consapevolezza,
rispetto all’individuo anonimo e indistinto, inserito nei meccanismi dell’organizzazione. Per cui anche le imprese hanno dovuto fare i conti con questo diverso modo di vedere le cose e comportarsi, e di conseguenza hanno sentito il bisogno di aprirsi a nuovi paradigmi, alla necessità
della formazione, ridimensionata negli anni ’90 a causa di tangentopoli, alla necessità della creatività e della curiosità.
Temi che aprono il cuore ai ragazzi, i quali si sentono immediatamente coinvolti e spronati a partecipare, a interrogarsi sulla loro idea di futuro e su come realizzarla. E’ un contatto che nasce piano piano, in sordina, ma che poi diventa dialogo, apertura, voler conoscere le ragioni gli uni degli altri. Come si è comportata l’impresa durante la pandemia, come fa i suoi conti con le morti che produce, come coniuga libertà, creatività e rispetto delle regole, queste le domande poste dagli studenti-
La risposta sta nel dare importanza ai gesti, ai valori, ai comportamenti delle persone che riempiono quei luoghi, diventati non più luoghi di aspro conflitto sociale, ma nei quali coloro che prestano il loro servizio, qualunque esso sia, a qualunque livello, possono partecipare e non debbono più essere considerati numeri ma esseri pensanti, con il loro carico di umanità, di vissuto, che va raccontato, valorizzato, perché quello che conta è la comunità, ciò che viene fatto e cresce insieme per essere mostrato e raccontato agli altri, a chi sta fuori. E questo piace agli studenti.