CINQUE
di Carlo Mari---19-02-2023
Lunedì 19 febbraio 2018, secondo pomeriggio, sole tramontato, aria freddina (anche se non come in questo algido febbraio 2023), un caffè caldo nobilmente fumante nei bicchierucci di carta della macchinetta automatica; locale – vogliamo dire, il foyer ?– antistante la sala del piccolo teatro in via Ruggero di Lauria 22, diventato poi la nostra sede operativa. Sedici volenterosi, appassionati di politica e di cultura, si passano un foglio da sottoscrivere, frutto di qualche settimana di lavoro preparatorio: 8 donne e 8 uomini, altro che quote di genere, parità assoluta, manco l’avessimo fatto apposta. E’ l’Atto Costitutivo della Associazione culturale “Iscrittiaparlare”, nata dall’intuizione di qualcuno dei presenti, e prontamente recepita da altri. Sedici firme, sedici vissuti personali diversi, per professionalità e percorsi privati, ma uniti da una medesima aspirazione, e diciamo pure, ambizione: crearsi una opportunità in più, forte, collettiva e attiva, di capire: approfondire e capire, discutere e capire, confrontarsi e capire, baruffare e capire, sognare e capire. L’attualità, la politica, la vita culturale, la società, l’economia, le persone.
Obiettivo raggiunto? Beh … non scherziamo: diciamoci la verità, mica è facile capire. Ma provarci – a capire – ad approfondire, a discutere, a confrontarsi, a baruffare… insomma ad essere cittadini attivi, beh questo sì: possiamo dire, obiettivo raggiunto. E si badi bene, è uno di quegli obiettivi che, raggiunto, va riconquistato subito, un attimo dopo, perché può sfuggirti dalle mani con un soffio di vento: per pigrizia, stanchezza, delusione. E a quel punto rischi di non iscriverti più a parlare nella comunità, agli altri: e a te stesso.

Uno sforzo organizzativo cresciuto nel tempo, senza risorse se non la passione dei soci e la loro disponibilità ad esserci, a contribuire. Ed oggi, siamo a festeggiare il quinto compleanno, sempre appassionati al progetto e a nuove attività. Incontri e dibattiti numerosi, un po’ su tutto, al ritmo standard di uno a settimana. E con fior di ospiti che accettano di stare con noi senza rientro alcuno se non il cogliere una occasione per parlare e discutere con un gruppo di matti che ci credono, alla vita collettiva. Giornalisti, politici, accademici, lavoratori e professionisti vari, in tanti coinvolti da questa nostra voglia di iscriversi a parlare.
Ad ascoltare, a studiare: e a parlare.
E da sedici, siamo diventati una settantina, di soci. E non si contano coloro che partecipano con noi pur senza essere iscritti. Lo so, starete dicendo, che siamo una settantina di persone non proprio adolescenti ! E va beh, quanto siete pignoli! E noi allora abbiamo risolto il problema, organizzando decine di progetti con scuole superiori, e così in mezzo ai giovani ci stiamo costantemente. E come ci cercano, le scuole, tanto da avere addirittura una lista di attesa.
E poi un sito web, ricco di rubriche varie e di tanta creatività; chat whats app, cineforum, salotto culturale, i social: e chi più ne ha… Qualcuno dei fondatori ha avuto difficoltà a mantenere il proprio impegno e ha preferito non continuare, ma, come dicevo, i sedici di partenza si sono moltiplicati. E il Covid? Niente paura: che fossimo esperti tecnologicamente o meno (in verità qualche socio era per lo più ancorato saldamente alla carta, penna e… calamaio !!!!), abbiamo preso di petto, tutti, la rete, Zoom, le videoconferenze, e siamo diventati ipertecnologici. Anzi, gli incontri sono addirittura aumentati. E soci iscritti o semplici partecipanti alle attività sono arrivati anche da altre città; e così pure le scuole superiori. Da che era nata da un gruppo di soci per lo più residenti nel municipio 1° di Roma, la associazione è diventata romana a tutto tondo e a tutto campo. E come si diceva, con qualche integrazione importante in città del nord e del sud d’Italia. Insomma non ci ha potuto nemmeno il Covid a fermarci: la voglia di iscriversi costantemente a parlare è stata più forte del coronavirus. Anzi la pandemia ha indotto ancor più la voglia di reagire e di esserci; e di vivere – e condividere con altri - l’intreccio fra pubblico e privato, fra collettivo e individuale, che comunque ti attraversa. E allora tanto vale cercare di portarlo a livello cosciente, consapevole.
Insomma una associazione che una ne fa e cento ne pensa: cosicché il lavoro principale del Consiglio Direttivo di fatto è riuscire a tener dietro organizzativamente a questo fermento di proposte e di idee. Un ventaglio di attività che si va allargando sempre più, spaziando dai dibattiti di approfondimento, alla passione per arti e cultura, storia, poesia, cinema, teatro, musica. E anche il progetto di viaggiare insieme non lo lasceremo inevaso.

Purtroppo uno dei sedici soci fondatori, che tanto amavamo, si è dovuto fermare, non per scelta, ma per una… chiamata superiore. E noi lo guardiamo e lo salutiamo ogni volta che passiamo per via Andrea Doria e vediamo quell’alberello che a lui abbiamo dedicato, che magari soffre per l’inquinamento, ma sta lì, a ricordarci Peppino e a dirgli che sarà sempre con noi, come in quel pomeriggio di febbraio di cinque anni fa, quando con la generosità e l’allegria di sempre metteva anche la sua firma sotto quel grigio atto costitutivo.
Grigio poi mica tanto: forse il colore della carta, ma dentro tanta passione e tanta ambizione: “libero, democratico, civile confronto di idee… diritti umani, civili, di genere… il lavoro, il cambiamento, la educazione e formazione dei giovani, la tenuta democratica, il progresso sociale”… e scusate se è poco. Questi ideali ci univano e li avevamo dentro: noi, certamente inadeguati a difenderli e diffonderli, ma sicuramente capaci di amarli. E non è poco, se pensiamo a quante difficoltà vanno incontrando a resistere o ad affermarsi in questi anni, nel nostro e negli altri paesi. Al punto che la loro difesa – o la loro assenza – si pone, purtroppo, come uno dei temi dominanti nei nostri incontri/dibattiti.

E da quel foglio tre mesi dopo sarebbe nato lo Statuto, con tanto di pubblica registrazione dell’atto. Insomma a febbraio 2018 siamo nati, a maggio 2018 abbiamo assunto formalmente cittadinanza: in quel meraviglioso luogo – forse utopistico, ma noi ci crediamo, continuiamo a crederci - che si chiama… esserci, dentro la vita collettiva, come persone e come cittadini.
Liberi. O almeno ci proviamo.
Un brindisi ai nostri primi cinque anni!!