Uno sguardo 'diplomatico' sull'Europa
di Sergio Poli---08-03-2023
Questa mattina, a fronte degli incontri previsti per l’anno scolastico 2022/2023 nell’ambito del progetto “L’Europa che verrà” e dopo l’approccio storico (relatore: Ezio Mauro) e quello geopolitico (relatore: Dario Fabbri), si è svolto l’incontro con quattro classi del Liceo “Socrate” di Roma e l’ambasciatore Luigi Mattiolo avente come ambito di riflessione lo sguardo “diplomatico” sull’Europa.
Per ipotizzare dove l’Europa stia andando, si è considerato da dove l’Europa è partita. Profetica l’intuizione di J. Monnet che ne predisse la realizzazione attraverso ineludibili passaggi di crisi ricorrenti ed il suo costituirsi sulla ‘sommatoria’ delle soluzioni adottate per il superamento delle stesse.
Se il principio cardine del suo funzionamento si basa sulla responsabilità degli Stati membri ad adempiere quanto stabilito, in una prospettiva di solidarietà, per la metodologia, invece, si punta su efficacia e sussidiarietà.
La sfida più impegnativa oggi, di là dall’unione bancaria ed economica, si situa nel tentativo di conseguire tra gli Stati membri un’unione politica sostanziata da un unico bilancio da interfacciare ad un’unica unione fiscale.
Per il futuro sarà compito essenziale di ogni Stato mantenere la direzione e la base democratica che l’Europa originariamente si è data, ben sapendo che l’unione politica rappresenterà l’ultimo passo che conseguirà alla piena realizzazione degli obiettivi intermedi che la connotano.
Tra questi ultimi rivestono somma importanza le elezioni europee che ad oggi risentono di candidature troppo sensibili agli interessi particolari dei singoli Stati; la possibile soluzione andrebbe ricercata attraverso liste comuni ascrivibili alle diverse famiglie politiche europee.
Sono stati poi analizzati gli ambiti dei principali trattati che si sono susseguiti e che hanno contribuito a caratterizzare il profilo attuale dell’Europa: quello fondativo del 1957, Schengen del 1985, il Testo Unico del 1986, Maastricht del 1992, Lisbona del 2007, riflettendo sui progressivi allargamenti agli Stati del Nord e dell’Est europeo.
Ci sono state crisi, tornando all’intuizione già citata di Monnet, che hanno reso più tangibile e prezioso il ruolo dell’Europa come fattore di stabilizzazione e capacità di risposta alle sfide economiche e sociali. Tra queste: crisi energetica degli anni ’70 anche a seguito della guerra dello Yom Kippur; caduta del muro di Berlino (1989) e riunificazione della Germania; guerre balcaniche degli anni ‘90; attentato dell’11 settembre 2001; crisi finanziaria dell’Euro (2012) e crisi del debito sovrano italiano; crisi associate ai flussi migratori.
Una particolare riflessione – per la cogente attualità – è stata posta sul trattato di Dublino, firmato nel 1990 ed entrato in vigore nel 1997, che definisce lo Stato competente per l’esame della domanda di asilo presentata da un rifugiato.
Riguardo, invece, ai migranti economici, si è ben lontani dall’aver formalizzato accordi specifici sulla ripartizione degli stessi nei diversi Stati dell’Unione. L’Italia al riguardo è la sola ad aver introdotto corridoi umanitari, avvalendosi di associazioni di volontariato che si impegnano a prendersi cura dell’immigrato per 12 mesi gestendone ingresso e permanenza.
L’Europa ha una sola possibilità di risposta adeguata alle crisi: agire d’intesa, insieme.
Sono seguite le domande dei ragazzi; a titolo esemplificativo: su Frontex ed il suo ruolo nel mediterraneo; su come comunicare e convincere che l’Europa è un Bene (esempi su difesa ambiente, gestione pandemia, tetto del gas…); su indicazioni circa i migliori master e corsi post universitari in studi comunitari europei.


____________________
Dott. Luigi Mattiolo, già Ambasciatore in Israele, Turchia, Germania e Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi.