Quale opposizione
di Piero Fortini---17-05-2023
Esiste un corpus di temi e misure prioritarie per migliorare la condizione del Paese, in gran parte contenuti nel PNRR e su cui convergono molti osservatori: aumento di innovazione e produttività, migliore habitat di infrastrutture materiali e immateriali, valorizzazione del capitale umano, efficienza della PA e della Giustizia, fisco più leggero su imprese e lavoro, istituzioni più stabili e meno farraginose.
Mentre il Governo, bene o male, cerca di affrontare l'insieme di tali problematiche, i due principali partiti dell'opposizione si limitano a ritagliare ciascuno singoli frammenti sporadici, riducendoli a facili slogan senza una visione organica che consentirebbe invece, partendo dal merito delle cose, di mettere a reale verifica l'operato del governo. Il solo risultato è quello di non incidere affatto sull'azione del governo e di rincorrere singoli eventi protestatari disparati cercando di metterci il cappello. Ma non è così che si esercita una visione di governo e il risultato rischia di vanificare per il 2027 qualsiasi possibilità di una coalizione credibile per poter vincere.
Non si può avviare una discussione sulle riforme istituzionali non solo senza un'idea chiara, ma affermando per sovrappiù che il Governo con tale discussione lancia fumogeni per nascondere le cose veramente importanti, lasciando in tal modo alla Meloni tutto lo spazio per dire, sacrosantamente, che la riforma istituzionale è la prima riforma economica.
Non si può aderire passivamente ad uno sciopero, il primo della storia sindacale in cui un sindacato protesta per aver ottenuto (cuneo fiscale) di più di quanto richiesto e gridando al decreto precarietà quando non un'economista di destra ma la Voce.info di Tito Boeri dimostra che non causerà un aumento nemmeno di un'unità precaria.
Non si può essere contrari (Conte) o passare sotto silenzio (Schlein) una riforma della Giustizia che se arriva in Parlamento come proposta dal Ministro Nordio non solo andrebbe votata, ma fin da ora andrebbe copromossa, consolidata, difesa da resistenze e contrattacchi che si stanno già manifestando.
E sul salario minimo, questione su cui tutte le opposizioni potrebbero trovare un accordo unitario, non si può procedere con facili scorciatoie unilaterali a fronte di una complessità del tema del lavoro: si procede per legge o si promuove un habitat culturale che consenta la soluzione tramite trattative tra le parti? Si procede con la crociata degli ultimi regolarmente sfruttati e sottopagati? Ma poi viene Eurostat a dire che il lavoro a basso grado di istruzione in Italia è pagato 27.800 euro mentre la media UE è di 25.500, mentre il lavoro ad alta istruzione in Italia quota 44.100 e nell'UE 51.200. Quindi abbiamo nel nostro Paese anche, se non soprattutto, un problema di appiattimento dei livelli alti, a dimostrazione della scarsa valorizzazione di merito e competenze, tornando al tema della maggior valorizzazione del capitale umano in relazione al conseguimento di una maggiore produttività, tenendo anche presente la scarsa quantità di laureati (28% tra i 25 e i 34 anni contro il 47 % nei Paesi OCSE).
Con queste (non) politiche non si ottengono risultati migliori nell'interesse del paese e si lascia alla Meloni il massimo spazio di interlocuzione per essere lei riferimento di imprenditori, professionisti, lavoratori. E i Sindaci, anche quelli Pd o (assai pochi) 5S a chi si rivolgeranno per avere risposte concrete per i problemi delle loro città?
E si lascia alla Meloni, con il supporto di FI, tutto lo spazio per costruire un partito progressivamente disancorato dalle scorie della vecchia destra per diventare il partito del PIl, dello sviluppo.
Davvero pensiamo che la destra resterà ancorata nei suoi antichi recinti? Ma già Fini fece l'operazione di Fiuggi, anni fa. E il forte odierno ancoraggio che il Governo ha stabilito sulla guerra ucraina con l'Atlantismo e l'UE, pensiamo che non avrà conseguenze più complessive nel medio e lungo periodo? Sta già accadendo su altri dossier, con la modifica di vecchie posizioni sovraniste. E che avvenga tale processo, non è nell'interesse generale del Paese?
Ma anzichè dedicarsi ad una virtuosa opposizione di merito, si preferisce dilettarsi in vecchie contrapposizioni ideologiche.
La Schlein ha già affermato che la piattaforma del Pd per le europee guarderà solo alle forze di sinistra escludendo qualsiasi accordo col PPE perchè di destra. E in cosa la leadership della Merkel negli ultimi 18 anni sarebbe stata di destra? Proseguendo nel solco dell'economia sociale di mercato e delle riforme operate da Schroeder? Sull'immigrazione? Sul nucleare?
Nell'epoca in cui interi continenti si risollevano in pochi anni da una povertà e subordinazione plurisecolari e diventano competitori economici e tecnologici; nell'epoca dei Big Data che fanno compiere salti a processi produttivi, mercati, comunicazioni, formazione; nell'epoca in cui la capacità computazionale raddoppia ogni 18 mesi; nell'epoca in cui le scienze applicate fanno scoprire e praticare un vaccino fondamentale in 9 mesi e stanno avviando 'rivoluzioni' nella medicina e nella cura, nell'agricoltura di precisione, nella mobilità sostenibile, nei processi lavorativi parliamo ancora di destra e sinistra secondo i vecchi confini sulturali?
I vecchi confini stanno tutti saltando, come è avvenuto a partire dalla seconda metà dell'800 con la Rivoluzione industriale e c'è bisogno di sguardi nuovi, di curiosità, di spirito esplorativo. Non di semplici conferme rispetto a ciò che siamo stati finora.