Europa e la gestione dei flussi migratori
di Emanuela Galliano---05-09-2023

Gestione dei flussi migratori, l’Europa degli Stati intravede un accordo. Lo stallo politico registrato la settimana scorsa sembra essere risolto a livello tecnico, con il passaggio della discordia sulle organizzazioni non governativo che sarebbe stralciato dal testo. Una modifica che premia le insistenze dell’Italia, che proprio sul ruolo delle Ong ha puntato i piedi su una bozza di Regolamento per le crisi, la strumentalizzazione e le cause di forza maggiore. Un documento che la presidenza spagnola di turno del Consiglio dell’Ue non ha potuto annunciare come approvata in occasione dell’ultima riunione dei ministri degli Interni. Adesso quella che appare la svolta.
Per cercare di porre un freno alla questione dei flussi la Commissione Ue ha proposta la fusione di due diversi testi legislativi: il Regolamento per le crisi e le cause di forza maggiore e il Regolamento sulla strumentalizzazione nel campo della migrazione e dell’asilo. Resta ferma il principio per cui chi ha diritto di protezione può restare su suolo europeo, mentre gli altri vengono rimandati indietro. Ma in caso di arrivi massicci si prevedono deroghe alle regole. Vuol dire controlli meno severi alle frontiere e la sospensione dei trasferimenti tra Stati membri. I cittadini extra-comunitari possono lasciare il Paese di primo arrivo per spostarsi in un altro Paese dell’Ue. Sempre in caso di crisi scatterebbe l’introduzione di più solidarietà con trasferimenti e finanziamenti.

Si tratta di modifiche che aiutano Paesi come Italia, Grecia e Spagna, destinazione dei flussi via mare. Ma l’Italia ha voluto che non ci fossero riferimenti alle Ong e alla loro attività di soccorso, perché si ritiene che questo possa essere un «incentivo» per i trafficanti e alle partenze. La Germania aveva invece voluto riconoscere un ruolo a questi salvataggi, ma alla fine sembra aver ceduto tanto che la presidenza spagnola ha deciso di modificare l’ordine del giorno del Coreper, il gruppo di lavori che riunisce gli ambasciatori dei Ventisette.
Per la Spagna si tratta di un doppio motivo di soddisfazione. Da una parte si intravede «la necessità di fare in fretta», riconosce il ministro per gli Affari europei di Madrid, Pascual Navarro Rios. Solleva il tema nell’Aula del Parlamento europeo, che proprio con i migranti e la gestione dei flussi apre la giornata di lavori a Strasburgo. «Abbiamo discusso del memorandum con la Tunisia e subito dopo abbiamo avuto una crisi a Lampedusa, un incremento degli arrivi irregolari in Grecia e in Spagna, con numeri che sono in aumento». Serva dunque la soluzione europea, di cui si vorrebbe discutere subito. Il secondo motivo che spiega il cambiamento dell’agenda del Coreper è la riunione informale dei capi di Stato e di governo che la Spagna ospita a Granada domani e venerdì (5 e 6 ottobre). Si voleva un accordo prima di questo appuntamento, e ci si è vicini.