Pietà l'è morta
di Alberto Galanti---11-10-2023
L’Arco di Tito celebra il trionfo dell’imperatore Tito per aver conquistato le città della Giudea e distrutto il Tempio di Gerusalemme. Al popolo ebraico ricorda l’inizio della diaspora e, nei secoli, nessuno dell'antica comunità romana ci volle mai passare sotto. Non volevano onorare chi li aveva costretti a lasciare la loro terra.
Ma il 2 dicembre 1947, per celebrare la Risoluzione 181 dell’ONU che sanciva la nascita del futuro Stato d’Israele, l'arco venne scelto come luogo per celebrare l'evento. Gli ebrei, dopo 1877 anni, ci passarono sotto ma in senso opposto a quello con cui arrivarono a Roma come schiavi.

Ieri quest'arco è stato scelto da Il Foglio per manifestare in difesa di Israele e del suo diritto a esistere. Le notizie degli orrori dei terroristi islamisti sono sconvolgenti. Anche i 'pacifisti', quelli meno ottusi intendo, si sono resi conto che questi 'criminali in nome di dio', i peggiori criminali che esistono, non meritano alcuna pietà. Faccio politica da 60 anni. Avrò partecipato a decine di dibattiti su quella che veniva asetticamente definita, anche da me, 'la questione israelo-palestinese'. Ieri davanti a quell'arco mi sono detto che non parteciperò più a quei dibattiti né contribuirò a organizzarli. Su questa questione non solo non mi interessano più opinioni diverse dalla mia, ma ascoltarle o leggerle mi provoca un'insofferenza profonda, come s'è visto nell'ultima nostra riunione.
Adesso la giustizia terrena, l'unica che esiste, spazzi via definitivamente da quelle terre il cancro islamista e lo faccia nell'unico modo possibile.