261. Liberate gli ostaggi. Così: senza condizioni!
di Carlo Corridoni---23-10-2023
Se fossi credente pregherei dio.
Se, invece di essere credente, fossi sicuro, pregherei gli uomini, ecco: tutti gli uomini.
Uomini tutti che, sia pure in modi e per finalità alquanto diverse, si prefiggerebbero ugualmente il medesimo scopo di questa 'liberazione'.
L'ultimo gesto politico di Paolo sesto fu proprio la vana implorazione agli 'uomini delle Brigate Rosse' di restituire semplicemente Aldo Moro alla sua famiglia e ai suoi cari. Senza condizioni!
Ricordo come lo stesso senso comune (il senso comune di allora, già corrotto da violenza e da logiche di scambio) indicasse l'impotenza esplicita del gesto di un Papa avvedutissimo.
Ricordo la vergogna e la ripugnanza che provai per tutto quel fatto tragico, e l'incapacità della società civile di praticare altre strade. Strade diverse da quella implicita degli schieramenti.
Intendo che la spinta allo schieramento è insopprimibile, ovviamente, secondo coscienza e spontanea: ma con quale prospettiva ci si schiererebbe, credibile e diversa dal confronto, protratto fino al prevalere del più forte meglio armato?
Sento in giro troppo pochi riferimenti alle centinaia di ostaggi, privati di fatto di qualsiasi diritto, considerazione e valore umano. Sì: valore umano! Dotati presumibilmente solo del valore di scambio.
Tremo all'idea che il valore umano dell'ostaggio si possa confondere - in parte - col valore umano del suo aguzzino!
4C