La guerra non è sempre una sconfitta, con buona pace di chi lo dice
di Alberto Galanti---03-11-2023
Mussolini, a fianco di quel criminale sanguinario di Hitler, aveva trascinato in guerra l'Italia già nel 1940 contro Gran Bretagna e Francia. Dopo l'attacco giapponese di Pearl Harbor, l'8 dicembre 1941 gli USA dichiararono guerra al Giappone. Tre giorni dopo Benito Mussolini, alleato di tedeschi e giapponesi, dichiarò guerra agli Stati Uniti.
Il 19 luglio del 1943, pochi giorni dopo lo sbarco degli americani in Sicilia, trecento Fortezze volanti e duecento bombardieri, al comando del generale americano James Doolittle, sganciarono tra la Tiburtina e la Tuscolana 4000 bombe provocando 3.000 morti, 11.000 feriti e 40.000 persone rimasero senza casa. Il colpo fu così sconvolgente che il 25 luglio il Gran Consiglio del Fascismo, l'organo supremo del regime inattivo da 5 anni, si riunì e deliberò la caduta del governo Mussolini. Il 3 settembre il nuovo governo Badoglio firmò con gli angloamericani l'armistizio (lo comunicò l'8 sett). Ci vollero ancora due anni perché la guerra finisse con la definitiva sconfitta di Hitler ad opera delle Truppe Alleate e dell'Armata Rossa. In questi due anni fu la gloriosa lotta partigiana, condotta da donne e uomini di diverso orientamento politico ma uniti contro nazisti e fascisti, a restituire all'Italia la dignità perduta e a cancellare l'onta di aver per prima infettato l'Europa con la piaga fascista.
Fino a qualche anno fa nel quartiere San Lorenzo, devastato dalle bombe di quel 19 luglio e successivamente riedificato, era possibile ancora vedere sul lato di un palazzo ricostruito a metà, una enorme scritta a mano: 'Eredità del fascismo'. Ai cittadini di San Lorenzo, pur essendo nel dopoguerra elettori del PCI per il 60%, non venne mai in mente di scrivere 'Eredità degli americani'. Sapevano bene di chi era stata la responsabilità di quella tragedia.

Perché ho voluto richiamare alla memoria tutto questo?
Primo: per dire che NON E' VERO che la guerra è sempre una sconfitta, come sento dire acriticamente da autorevoli personalità. La seconda guerra mondiale fu una sconfitta per Tedeschi, Giapponesi e Italiani. Il prezzo della vittoria degli Alleati fu altissimo in termini di vite umane ma Hitler fu definitivamente schiacciato e il resto dell'Europa uscì dall'incubo. Anche l'Italia, pur perdendo una guerra che aveva contribuito a scatenare e pur contando 320.000 militari e 85.000 civili morti, ritrovò in quella tremenda sconfitta la libertà e la democrazia.
Secondo: perché auspico che venga il giorno in cui su un palazzo di Gaza ricostruito a metà, i cittadini di uno Stato palestinese democratico, dopo aver contributo ad abbattere la dittatura islamista al soldo dell'Iran, arrivino finalmente a scrivere 'Eredità di Hamas'.