263. E dueee!
di Carlo Corridoni---15-11-2023
Cara Rosy, sabato scorso alla manifestazione del PD in Piazza del Popolo c'ero pure io! E non ero solo: io e te non eravamo soli ma con tanti giovani, che stentavo a ricordarmene. Forse da quel pomeriggio, con Renzi, prima del terremoto. Anzi, prima dei due terremoti, geologico e politico!
Pure io ho colto diversi tipi di sottovalutazione dell'evento di Piazza del Popolo, sia da parte dei politici sia dei giornalisti e degli opinion maker più o meno etichettati, ma non mi sono stupito. Non stupito né scandalizzato. Mi aspettavo che qualcuno avrebbe pur gioito di un fallimento della manifestazione.
Trovo invece del tutto fuori luogo l'understatement sulle tematiche che sono state introdotte e approfondite dai diversi intervenienti, come se esse fossero pretestuose e non d'attualità, e tutto andasse ben, Madama la Marchesa! Mentre sono sotto gli occhi di tutti i regressivi atteggiamenti politici della Marchesa medesima.
Quegli interventi, evidentemente, sono stati derubricati a riempitivi del tempo d'attesa di Elly Schlein, come si usa nei Partiti dove tutti sono allineati e coperti dietro il loro capo carismatico, l'unico che disporrebbe della leadership sufficiente.
Brillanti commentatori politici hanno riferito di tali interventi come dispersivi, dovuti alla confusione e all'incertezza che affliggerebbe la linea politica del PD, come se fosse facile (o naturale) difendere una linea di opposizione democratica dopo anni di governo e di traumatizzazioni continue, inferte sia al progressismo sia alla democraticità dagli interventi populisti attivati nel Paese dal 2018 in poi.
Gli anni del vano e velleitario salvare il salvabile!, fino alla disperata aspirazione a portare Mario Draghi alla Presidenza della Repubblica. E all'ultima esibizione politica del Cavaliere moribondo.
Da parte mia, ho trovato invece imbarazzanti i saluti portati da Giuseppe Conte, come se non si riconoscesse proprio nella criticità dei rapporti fra PD e M5S lo scoglio maggiore sul quale ha impattato la navicella della Sinistra: altro che Campo largo! Quel Campo è stretto, strettissimo; forse profondo e in odore di santità: come un Campo Santo!
Per quanto paradossale, questo passare sotto silenzio un (pur significativo) successo di partecipazione può giovare al PD e alla sua tenuta: c'è poco da illudersi su un successo in periodi come questo, con le elezioni europee imminenti e gli attesi confronti su aspetti dirimenti della Costituzione, come l'Autonomia regionale differenziata e il premierato.
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