Riforme istituzionali per una democrazia migliore
di Piero Fortini---05-12-2023
Gridare alla dittatura ad ogni proposta di riforma istituzionale sta diventando uno sport stucchevole. Le parole hanno un peso. E la parola dittatura ha un peso ancora più grande e andrebbe usata con cura e attenzione. Lo sanno bene tutte le persone che stanno soffrendo pene indicibili a causa delle aggressioni di Putin e dei progrom di Hamas.
Pertanto torniamo a ragionare con la dovuta serenità e partendo dal merito delle proposte di riforma. Non so quanto bene funzionerà il Premierato ad elezione diretta, ma so bene, esperienza ormai pluridecennale, che non funzionano governi di 16-18 mesi. Un Paese che ha assoluto bisogno di riforme come il nostro deve prevedere condizioni che diano stabilità e tempistica adeguate a Governi potenzialmente riformatori. Non si mette nemmeno mano a riforme di respiro se si deve affannosamente cercare consenso per durare qualche settimana o mese in più.
Una delle ragioni per cui il Premierato non funzionerà non sarà certamente l'assenza di una maggioranza a sostegno del Governo, perchè ci sarà. Non si sa bene ancora con quale strumento all'interno di quale legge elettorale, ma dovrà essere individuata una modalità per un premio di maggioranza. L'elezione a doppio turno potrebbe essere l'ipotesi migliore, ha già assicurato forte stabilità ai Comuni.
Corollario che ne dovrebbe discendere, se si vuole dare stabilità senza confusione, è che in caso di sfiducia al Premier eletto direttamente, si torna al voto, senza prevedere soluzioni parlamentari pasticciate e in antitesi con l'elezione diretta.
Si evitano altri pasticci anche assicurando al Premier facoltà di nomina e revoca dei Ministri, cosa che del resto avviene nella stragrande maggioranza dei Paesi.
Un ultimo, ma non ultimo, punto di riflessione concerne il Parlamento, che chiaramente dovrà acquisire molto più alti livelli di agilità ed efficienza, cosa che il bicameralismo perfetto è dimostrato non permettere, anzi ne rappresenta un sostanziale ostacolo.
E' possibile ragionare su tali proposte, come altre che vadano in direzione positiva, senza gridare al lupo? Considerato che anche i lupi sono animali in via di netta rivalutazione.