Sulle prossime elezioni presidenziali in Russia
di Mara Gasbarrone---12-01-2024
Il 15 marzo, fra due mesi, ci saranno le elezioni presidenziali in Russia. Scontata la rielezione di Putin, anche perché i 29 candidati alternativi disperderanno in frantumi qualsiasi eventuale opposizione. Uno di questi, Boris Nadezhdin, nominato dal partito 'Iniziativa civica', noto come 'candidato per la pace', ha chiesto apertamente di porre fine alla cosiddetta “operazione militare speciale', cioè la guerra con l'Ucraina.

Qualche mese fa, l’Economist descriveva un quadro della spaventosa situazione demografica: la popolazione russa ha perso 2 milioni di persone negli ultimi 3 anni, causa guerra, malattie e emigrazione; la speranza di vita di un giovane quindicenne è diminuita di 5 anni, fino ai livelli di Haiti; le nascite precipitate ai livelli della IIGM, durante l’occupazione hitleriana.

Interessante però capire se qualcosa si muove nella società civile russa. Con un po’ di pazienza, si può ascoltare su youtube l’intervista (20 minuti) dell’ISPI a Andrei Kolesnikov , giornalista russo, ex caporedattore dell’Izvestia e oggi senior fellow del Carnegie Russia Eurasia Center di Berlino.



In estrema sintesi, Kolesnikov afferma che, accanto ad un 20% di cittadini russi che non approvano la politica di Putin, vi è un altro 20% di fervidi sostenitori e una larga maggioranza di “conformisti passivi”, che si adeguano alla propaganda ufficiale, per quieto vivere e anche per difendere le sicurezze economiche e sociali di cui godono. Pur avendo accesso ad internet, essi preferiscono affidarsi alle fonti della tranquillizzante propaganda ufficiale. Non a caso, in vista delle elezioni, non si parla più di un’ulteriore mobilitazione di giovani soldati, affermando essere sufficiente il reclutamento di volontari.

Se poi avete un po’ più di tempo, magari nel weekend, vi consiglio caldamente un video di 42 minuti di una grande esperta di Russia Cristina Carpinelli del Centro studi Problemi internazionali di Milano, che presenta e descrive tre scenari possibili nel lungo termine in Russia: 1) No Putin, no Russia; 2) Il putinismo senza Putin; 3) No Putin, no putinismo.