Geopolitica del tennis
di Piero Fortini---01-04-2024
'Non solo è bello giocare con te a questi livelli. E' già solo bello parlare con te'. Questo il semplice e al contempo straordinario omaggio del vincitore Sinner all'atleta, ma soprattutto alla persona Dimitrov, uno dei tennisti più colti e stimati dai suoi colleghi.
E Alcaraz è della stessa pasta di Sinner. Dopo uno scambio straordinario nella semifinale di Indian Wells, vinto da Sinner, i due sono 'scoppiati' a sorridersi a vicenda per lo spettacolo che avevano offerto, divertiti come non mai, presi dal bel gioco e dalla sportività oltrechè dalla rivalità. E Alcaraz ridendo ha fatto un gesto col braccio, a mimare una cacciata di Sinner dal campo, originale ed efficace attestato di stima verso l'avversario, che anche lui se la rideva divertito.
Ecco, il tennis futuro, incarnato soprattutto da questi due giovanissimi campioni, sarà fondato sull'agonismo, ma ancor di più sul rispetto, la stima, la gentilezza e la civiltà. Fondato sul divertimento e la felicità di vedere la propria passione trasformata nel proprio lavoro, e che la loro passione genera passione nella gente.
Aspettiamo fiduciosi il tramonto dell'attuale numero uno, incarnazione della ricerca della vittoria nella cupezza, la maniacalità autodivoratrice, talvolta il dileggio dell'avversario. 'Federer e Nadal mi mancano sul campo, non come persone'. Appunto, non c'è altro da aggiungere.
Quei Federer e Nadal che dopo anni di sfide brucianti, all'ultima esibizione di Federer prima del ritiro, sono stati immortalati in quella splendida foto, seduti in panchina mano nella mano a piangere insieme. Ritirandosi uno, moriva qualcosa dell'altro, anche come persone. Per Djokovic, no, come persone non gli mancheranno.
Lunga vita a Sinner ed Alcaraz. 'Morte' al tiranno.