Per il progetto 'We are Europe', un interessante incontro al Liceo Mameli
di Giuliana Mori---12-04-2024
Tutto proiettato a stimolare la partecipazione degli studenti alle prossime elezioni europee l'intervento, piuttosto incisivo, di Massimo Pronio, responsabile della Comunicazione all'interno della Rappresentanza italiana della Commissione europea.
L'incontro si è tenuto il 9 aprile presso il Liceo classico Mameli di Roma alla presenza degli studenti di alcune classi quinte, relatore dell'incontro il giornalista Maurizio Caprara, collaboratore del Corriere della sera per la politica estera, portavoce del Quirinale durante la presidenza di Giorgio Napolitano ed ex studente del Liceo Mameli.
Motivato dalla scarsa conoscenza dell'Unione europea e dalla serpeggiante disaffezione al progetto europeo, l'intervento di Massimo Pronio tenta di coinvolgere gli studenti mediante domande sulla loro identità di cittadini, domande alle quali possono rispondere in modo diretto e digitale facendo emergere all'istante il risultato dell'indagine. Ne viene fuori una identità degli studenti che non va al di là dei confini nazionali, i ragazzi si sentono per lo più romani e italiani, poco europei, pochissimo cittadini del mondo. Alla domanda su cosa pensino che l'Europa abbia fatto per loro, una studentessa risponde prontamente l'Erasmus.
Di qui la necessità da parte del relatore di sottolineare l'importanza dell'Italia all'interno dell'Unione europea, di cui è stata paese costitutivo insieme a Francia e Germania, e di ribadire l'importanza della partecipazione alle elezioni europee per mantenere questo ruolo di primo piano. È facile parlare male dell'Unione europea quando non si conoscono i veri responsabili del suo cattivo funzionamento, perché i veri responsabili sono i singoli stati che, non volendo rinunciare alle proprie prerogative, non fanno nulla per costruire una unità degli stati solida e inattaccabile.
Stesso parere viene espresso da Maurizio Caprara, che ricorda che l'Unione europea è il più grande mercato unico al mondo con il suo 15% di PIL con una popolazione di appena il 5%, che ha esteso il ceto medio ed ha innalzato il livello di istruzione dopo aver vissuto due terribili guerre mondiali. L'Unione europea è la rappresentazione della pace, costruita e mantenuta in questi 75 anni, in un territorio nel quale diminuisce la natalità e la forza lavoro, per questo occorrerebbe favorire l'istruzione degli stranieri che arrivano in Italia e negli altri paesi dell'Unione.
D'altra parte, si interroga Maurizio Caprara, cosa c'è fuori dell'Unione se non insicurezza, incertezza dei confini, vedi Georgia e Bielorussia, una vita particolarmente difficile, senza il riconoscimento dei propri diritti, vedi Russia e Iran, ma questo dato non viene percepito dai giovani, non viene considerato nella giusta misura. Non ci si rende conto che è più importante il Consiglio europeo, e quindi i capi di Stato o di governo dei 27 Stati membri dell'UE, che non la Commissione europea, l'organo di governo della UE, che dovrebbe dare un'immagine unica di questi paesi.
Molteplici le domande degli studenti, dalla più inquietante, quella relativa al rischio di un allargamento dei conflitti, a quelle più tranquillizzanti, relative alle modalità di ingresso nella UE o alla scarsa comunicazione legata all'utilizzo dei fondi per favorire l'imprenditoria giovanile. Domande alle quali hanno risposto in maniera soddisfacente i due relatori, sempre anteponendo l'importanza di rafforzare gli strumenti di costruzione della unità reale degli Stati alla prevaricazione dei singoli Stati sull'Unione europea.