Escalation in Ucraina
22-11-2024
Ad oggi, la guerra in Ucraina ha solo sdoganato la fine della deterrenza nucleare utile a scoraggiare ogni aggressione. E' la fine di un'epoca.
Il presidente russo, Vladimir Putin ha sempre detto di non escludere tra le opzioni l'uso delle testate nucleari. Adesso sembrerebbe ancora più convinto, oppure sta facendo più leva sulla paura che paralizza i paesi occidentali nel caso volessero reagire.
Si sono combattute due guerre: quella armata da una paura paralizzante, psicologica, suscitata da Putin col ricatto dell'atomica, l'altra quella convenzionale con migliaia di morti sul terreno. Che aumentano in modo esponenziale dopo l'arrivo in Ucraina delle truppe coreane, e con i bombardamenti, come ritorsione russa, su tutto il suolo ucraino a causa del lancio dei missili statunitensi, a lunga gittata (250-560 km), gli Atacms e Himars, nel territorio russo. La vendetta immediata di Putin è stata la strage di Odessa con dieci morti e decine di feriti. In queste ore, il presidente russo, ha minacciato la guerra globale e l'intenzione di colpire con l' invio di missili Londra o New York, ritenendo di averne il diritto dopo che sono state colpite le basi di partenza dei missili contro l'Ucraina.
Putin ha sempre colpito l'Ucraina mirando alla popolazione e alle fonti energetiche ,ma adesso rincara la dose perchè l'Occidente ha osato contrastare i suoi piani e gli ha disubbidito.

Joe Biden, presidente americano in carica fino a gennaio 2025, nonostante le estenuanti implorazioni di Volodymyr Zelensky dal 2022, decide solo adesso di aiutare l'Ucraina con l'invio di missili balistici insieme a inglesi e francesi, che forniscono i missili Storm Shadow e Scalp, attivabili per la guida solo con i dati forniti dagli americani.
L'attivismo di Biden e degli alleati europei giunge in ritardo, anche se il volere del presidente americano, è sempre stato quello di non lasciare l'Ucraina in pasto alla Russia.
Viene sancita così l'inutilità di un aiuto ritardatario assolutamente non risolutorio nonostante l'impegno di queste ultime settimane degli USA e dell'Europa. Che se nei fatti non si fosse incardinato nella paura dell'escalation globale minacciata da Putin e si fosse mostrata capace di una strategia comune più decisa, forse l'Ucraina si sarebbe potuta salvare.