Non più una guerra invisibile ma una guerra vera
06-12-2025
Mentre in Europa imperversa la strategia putiniana di un attacco ibrido, cosiddetto “sotto soglia”, l'America ha confermato ieri, 5 dicembre, il suo distacco dall'Europa in veste difensiva, a partire dal 2027. Gli Usa sarebbero pronti a non farsi più carico della sicurezza e di ritirarsi dal coordinamento di difesa della Nato.
Sembrerebbe, visti i toni apocalittici, che la civiltà europea debba scomparire da un momento all'altro, sotto i colpi delle aggressioni ibride e delle strategie militariste Usa-Russia.
Già dall'incontro di Anchorage, in Alaska con tanto di tappeti rossi, sembra sia stato enucleato in gran parte il contenuto del rapporto in 28 punti dove è chiara la strategia politico-difensiva del Governo statunitense, tracciato, si pensa, in collaborazione con la Russia.
L'Europa dal canto suo, disincantata rispetto a questa enunciazione minacciosa, contesta, a cominciare da Germania e Francia espressioni come “ la libertà d'espressione e l'organizzazione delle nostre società libere” considerate orpelli , e ribadisce che non sono argomenti da portare in discussione perchè regolate dal nostro regolamento costituzionale”. Oppure, l'approccio del Governo americano sulla guerra in Ucraina “non rafforza ma indebolisce di fatto l'Europa di fronte all'aggressione russa”. Nessuno menziona i crimini di guerra e neanche i sacrifici enormi che quel popolo sta affrontando per difendere la propria terra e l'Europa intera.

Gli accordi potrebbero essere avviati, secondo i due tycoon, l'americano e il russo, indaffarati nella cura degli affari incentrati sullo scambio di risorse energetiche, territori e terre rare, soltanto se l'Europa potesse fare a meno della sua identità fatta di regolamenti e normative, la cui applicazione diventa solo una complicazione inutile. E rinunciasse allo stato di diritto. Veri intralci al dispiegamento della volontà di potenza di Donald Trump e Vladimir Putin.
E' palese che l'aggressività si scateni proprio dove lo stato di deterrenza è debole o poco sviluppato, dove la risposta militare e politica è incerta.
Secondo uno stato mentale di competizione sfrenata e di avidità senza limiti, appare del tutto legittimo: trinciare i cavi nel Baltico, continuare gli attacchi cyber negli aeroporti, invadere i cieli con i droni, spadroneggiare con le navi in acque internazionali, creare sfiducia nella democrazia e manipolare con una propaganda menzognera.
La guerra ibrida è tutto questo insieme allo stato di logoramento ed incertezza che colpisce i cittadini. E' una guerra invisibile, diventata quasi uno stato ordinario di sopravvivenza per regolare gli interessi di soggetti statuali mondiali.
Uno stato di deterrenza credibile in Europa non esiste ancora. E' come vivere pericolosamente .