232. 19 luglio
di Carlo Corridoni---19-07-2022
Personalmente, in modo ingenuamente scaramantico, avevo un senso di positività da attribuire al 19 di luglio. Fino a trent'anni fa, associavo tale data alla lista dei giorni fausti della mia esistenza, quando il Giudice Borsellino, insieme con la sua scorta di giovani poliziotti, vennero sacrificati non si sa da chi, non si sa per incarico di chi, con la soddisfazione e il compiacimento di non si sa chi altri.
Ebbene, ancor oggi, non è questo che proietta l'evento nel buio della nostra storia patria, quanto la derubricazione del reato attribuito agli ultimi 'imputati di fatti connessi' in 'Calunnia'.
Questo reato, infatti, è soggetto a prescrizione e gli imputati, dopo tanto tempo, pur senza discussione, approfondimento e sentenza, ne vengono (giustamente) sulla carta prosciolti.
Nessuno saprà mai se la calunnia in oggetto, se pure ci fosse mai stata, colpisse un falso sicario per coprire il vero colpevole della strage.
Nessuno dibatterà in fatto e in diritto. Nessuno potrà mai più formulare quei CUI PRODEST? capaci di insinuare fecondi dubbi nelle più incrollabili e preventive certezze.
Questa Calunnia improbabile non è un venticello ma un vero uragano sulla nostra storia, sulle nostre più prestigiose Istituzioni, sulla nostra fiducia nella Giustizia.
Sulla mia ormai precaria tolleranza.
4C