Dario, occhio al calendario!
di Alberto Galanti---05-05-2018
Domenica 29 aprile 2018 Renzi, intervistato da Fazio nel corso della trasmissione 'Che tempo che fa', interpretando l'umore della schiacciante maggioranza dell’elettorato del PD, mandò opportunamente per aria i piani di quei dirigenti del suo stesso partito più inclini alla 'trattativa' con il M5S. Ieri 4 maggio, il settimanale francese Putsch ha pubblicato un'intervista di Grillo. Il 'garante del M5S' ribadisce ancora una volta di volere un referendum sull'Euro. Renzi la legge e scrive su facebook:
“...quando vedo certe capriole, sono orgoglioso di aver contribuito - insieme a tanti altri militanti - a evitare l'accordo tra il PD e i Cinque Stelle...

Dario Franceschini prontamente replica: “Penso che la riflessione di Renzi sia superficiale e sbagliata. Proprio il fatto che Grillo e 5 Stelle tornino, fallita una prospettiva di Governo e avvicinandosi le elezioni, ai toni populisti e estremisti, dimostra che avremmo dovuto accettare la sfida di un dialogo proprio per portarli a rapportarsi con la realtà di una azione di governo reale che non si affronta con grida e slogan”

Sul quotidiano Libero del 5 maggio, parlando de “IL SEGNALE DI BEPPE” si precisa, ma senza alcun motivo polemico, che l’intervista al Putsch Grillo l’ha rilasciata il 27 aprile u.s. (come si direbbe, in epoca non sospetta)
Cosa vogliamo concludere? Che Renzi il 29 aprile pur non sapendo dell'intervista ha avuto buon gioco ad azzeccarci e la sua reazione il 4 maggio era più che legittima, oppure che Franceschini, non sapendo che in realtà era già passata una settimana dall'intervista, ha perso un ottima occasione per tacere e riflettere meglio sull'attendibilità grillina certificata un po' troppo frettolosamente dalla corrente degli 'insegnanti di sostegno'?

p.s.
A proposito del voto all'unanimità strombazzato dalla direzione PD. Ma il sano sentimento della vergogna c'è ancora qualcuno che lo coltiva?