Non si criminalizza la solidarietà
di Marina Izzo---18-06-2018
Di fronte a quanto sta accadendo in questi giorni, non posso che sposare le cosiddette tesi "savianiste", facendo riferimento con questo termine all'articolo di Alberto Galanti: quello che la Lega sta facendo è qualcosa di gravissimo, un vero e proprio attacco a qualsiasi elemento basilare di coesione sociale, vale a dire la criminalizzazione della solidarietà. Qualcosa a cui non avevamo mai assisto fin ora e che va rigettato (questo sì) senza se e senza ma. Esattamente come quando un`infezione colpisce il corpo e, per scongiurare effetti ancora più gravi, va somministrata una grossa dose di antibiotici. Dopodiché cominciamo a ragionare su come affrontare la questione in modo serio e valido.
Perché è questo che, a mio avviso, gli Italiani non hanno colto appieno. Al di la` di ogni considerazione etica (si sa, in un`epoca postmoderna, l`etica è sempre più qualcosa di personale), la politica della Lega e' assolutamente farlocca e improponibile. Come correttamente dice Carlo Mari, il fenomeno immigrazione è epocale e strutturale, non emergenziale, e per questo va governato, con politiche organiche ed integrate fra politica estera, politica economica, politica sociale e politiche della sicurezza. Questo era ciò che ha tentato di fare il governo PD. Ora direte voi, com'è che gli Italiani non l`hanno capito? Perché è evidente che un approccio di questo tipo richiede un po`più di tempo per ottenere dei risultati eclatanti (anche se, gli sbarchi dal 2016 ad oggi sono drasticamente diminuiti, come attestano le fonti ufficiali del Ministero guidato dallo stesso Salvini).
La strategia salviniana non ha uno, ma molti punti deboli. Senz`altro quello enunciato da Mari (alleanza strategica con i paesi di Visegrad), ma anche la mancanza di una strategia di cooperazione con i paesi del Sud del mondo, principali "esportatori" di immigrazione. Salvini dice Aiutiamoli a casa loro (che ricordo e` slogan della Lega). Bene. Non ci scandalizziamo. Ma chiediamo: come? Qual è la strategia della Lega in materia di cooperazione? Quanti soldi intende questo governo allocare alla cooperazione allo sviluppo? Quali sono le sue priorità strategiche in questo settore? Su quali pasi vuole canalizzare gli investimenti? Intende finanziare nel DEF la definitiva assunzione di personale tecnico a tempo indeterminato (e non legato a singoli progetti di sviluppo) per costituire in modo stabile lo staff dell`Agenzia di Cooperazione allo Sviluppo, cosa che avviene nella maggior parte dei paesi europei, ed occidentali, più in generale? (si`, proprio quelli contro cui Salvini si scaglia un giorno si e l`altro pure). E infine come si muoverà l`Italia nel quadro di riferimento della propria politica di cooperazione? Bilateralmente? O in fori multilaterali? (quest`ultima opzione ci pare improbabile dal momento che, per il nostro Ministro dell`Interno, l`ONU e le sue agenzie sono inutili e andrebbero chiuse, con buona pace dell`UNHCR che dal mese di novembre, ha evacuato dalla Libia più di 1.000 rifugiati altamente vulnerabili, nell'ambito del meccanismo di transito di emergenza).
Guardando al passato viene il sospetto che le risposte a tutte queste domande saranno negative. La Lega già quando era al governo nel 2001 (molti anni prima della famigerata crisi economico -finanziaria) non ha mai promosso attivamente nessuna azione di rilievo nel settore della cooperazione. Intende invertire la tendenza ora? Restiamo in attesa, con la speranza che questo, nel frattempo, non costi la vita ad altri esseri umani