Grazie, professor Piero
di Maria Teresa Iannitto---22-12-2018
L’altra sera è andata in onda una piccola trasmissione televisiva che celebrava il novantesimo compleanno di Piero Angela. Davvero poco per raccontare quanto il lavoro di questa persona abbia inciso sulla divulgazione del sapere in Italia. Sarebbe giusto riconoscere alla “divulgazione” il contributo determinante alla cultura di un paese, ma, dalle nostre parti, questa attività è, e soprattutto era, vista dai chiarissimi professori che siedono dietro le cattedre universitarie, come un lavoro volgare, nulla a che fare con la vera scienza riservata a pochi. Il piccolo omaggio a Piero Angela è stato per me l’occasione per riflettere sul fatto che devo al suo lavoro l’essere la docente che sono diventata. Passata dalle aule universitarie a quelle scolastiche, superando brillantemente il concorso, non voleva dire “sapere come si fa ad insegnare”. E non poteva essere d’aiuto l’avere in testa il percorso scolastico appena concluso, dove ogni quattro affibbiato ad un alunno in latino, o in matematica o in qualunque altra materia, era accompagnato dal professorale commento “che vieni a fare a scuola, vai a lavorare che è meglio”, rivelando allora, come oggi con le polemiche sull’alternanza scuola lavoro, quanta poca “cultura del lavoro” esista tra noi. Venne allora in aiuto Quark e tutta la filiazione delle trasmissioni collegate: Pillole di Quark, SuperQuark etc. Ma la scoperta di quanto fossero importanti per il mio lavoro avvenne grazie ai miei alunni: poiché la trasmissione era quotidiana e avveniva all’ora di pranzo ed era in uso mangiare con la TV accesa, il giorno dopo, in classe, gli argomenti trattati erano oggetto di discussioni anche appassionate. Prendemmo così l’abitudine di riservare uno spazio quotidiano nell’orario scolastico per trattare i temi proposti da Piero Angela e scelti dai ragazzi: oggi si chiamerebbe Flipped classroom. Con le trasmissioni di Piero Angela ed insieme ai miei studenti abbiamo imparato che la curiosità, l’entusiasmo e l’emozione sono le molle fondamentali dello sviluppo della conoscenza. Prima con la TV, e poi con video cassette, DVD e ora le LIM, la Media Education è stata ed è il nostro “pane quotidiano”. I gruppi di alunni organizzati per riprodurre gli esperimenti scientifici, per reinterpretare le storie di uomini e donne, che hanno segnato la storia, raccontati da Piero Angela, ci hanno dato modo di sperimentare la Peer education, il Cooperative learning, il Braistorming, Il Period drama….nella mia libreria, a partire da quei primi anni di insegnamento, c’è lo spazio dedicato ai lavori di Piero ed ora di Alberto Angela. Un po' faticoso il passaggio dalle video cassette alle pen drive, ma ne è valsa sempre la pena. I miei studenti di oggi sono affezionati al gesticolare e alle spiegazioni un po' cantilenanti di Alberto: sanno che Piero e Alberto, per me, fanno parte del consiglio di classe. Il loro contributo ci aiuta a comprendere che il sapere non coincide con le materie scolastiche, che sono un pratico strumento per avvicinarsi alle discipline (e per assegnare le cattedre) e che non è aumentando le ore di questa o quella disciplina che gli studenti di oggi-i cittadini di domani-saranno più “civici” (vedi la recente proposta di aggiungere 33 ore in più all’anno per l’educazione civica…). Basti citare ad esempio quanto spazio Piero e Alberto dedichino allo sviluppo della tecnologia nei secoli, applicata a tutti i campi, da quello militare (dalle armi da taglio a quelle da fuoco) a quello sanitario (dai salassi ai vaccini), a quello produttivo (dal giogo e aratro di legno alla macchina a vapore) e quanto sia impossibile separare le singole discipline per progredire nelle scoperte e nelle invenzioni che hanno reso la vita migliore per tutti. Ecco infine questo racconto in positivo della storia dell’umanità che racchiude tutti i singoli approfondimenti proposti, un ottimismo fiducioso nel progresso che non nasconde quanto il percorso sia stato doloroso e quanto anche oggi permangano contraddizioni e difficoltà, ma di cui abbiamo estremo bisogno in questo momento. Grazie, professor Piero. E Buon Compleanno.