Alcune considerazioni sull'iniziativa di Carlo Calenda
di Stefano Minghetti---29-01-2019
Cari iscritti,

vorrei condividere con voi alcuni timori e dubbi che ho nei confronti dell’iniziativa promossa da Carlo Calenda, alla quale è stato dedicato l’ultimo incontro.

Le mie perplessità non riguardano tanto il contenuto del suo manifesto, anche se, come ha messo in evidenza Mario Ricciardi nell’ultimo numero dell’Espresso, “le affermazioni generiche contenute nel manifesto [ … ] richiederebbero per concretizzarsi una reale alleanza transnazionale tra socialisti e liberal-democratici di cui non c’è traccia. Per ora le grandi famiglie della politica europea si avviano alle elezioni ciascuna per conto suo, e non sarà certo qualche decina di migliaia di firme raccolte in Italia a mutare la situazione”.

I miei timori - che spero verranno smentiti - riguardano principalmente i seguenti aspetti.

In primo luogo, il mio dubbio, manifestato peraltro anche da enrico Letta, è che l’eventuale listone comune pro Europa diventi un facile bersaglio per Salvini, Di Maio & company, che cercheranno di presentarlo agli elettori come la lista di chi vuole salvare l’Europa attuale, quella cioè dei tecnocrati e delle banche. Insomma, assisteremmo all’ennesimo scontro tra chi difende la “vecchia Europa” e chi sostiene di volerla cambiare in una istituzione “del popolo e per il popolo”.
Probabilmente mi sbaglio, ma in un momento in cui una certa immagine dell'Europa ha qualche difficoltà a essere accettata dagli italiani, credo che occorra essere molto chiari sul fatto che non si sta difendendo lo status quo europeo.

Il secondo dubbio riguarda una questione più banale e (ahimé) ricorrente nella sinistra italiana: ho il sospetto che non tutto il PD sia pronto a sostenere Calenda e la sua iniziativa, anzi alcuni sarebbero sotto sotto felici di vederla naufragare. E comunque, non hanno nessuna intenzione di appoggiarla. Parlo di quanti auspicano un PD che vada all’incontro con i 5 Stelle . Di quelli che dicono (e se non lo dicono lo pensano): “Mai con Calenda! Meglio i barbari (cioè i cinque stelle)!”

Ripeto, spero tanto che le mie perplessità verrano smentite dai fatti, ma visto che questa sembra essere una delle poche carte che abbiamo in mano, speriamo almeno che venga giocata al meglio.