Primum vivere deinde philosophari
di Alberto Galanti---15-05-2019
“Ma gli inviti a pubblici confronti nella nostra sede rivolti a Gualtieri e Gentiloni, entrambi del PD, come si giustificano? La nostra associazione non ha sempre evitato di essere collaterale ad un partito? Perché questo cambiamento proprio nel corso di una campagna elettorale importantissima?”.
Queste domande che si saranno poste alcuni soci, me le sono rivolte anch’io e mi sono dato la risposta che ora provo a scrivere:
Nell’atto costitutivo dell’associazione 'iscritti a parlare' troviamo che: “l'associazione opera in una cornice di convinto europeismo e nel rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione Italiana”.
In Italia, nel panorama politico attuale, abbiamo solo 2 formazioni politiche convintamente e apertamente europeiste:
1 - il PD, che ha firmato il manifesto “Siamo Europei” e lo ha evidenziato nel simbolo con il quale si presenta alle elezioni del 26 maggio prossimo. Lo schieramento europeista va da Calenda a Pisapia, per formare un 'campo largo' non limitato al solo PD. (Ci sono anche due esponenti che non conosco di Mdp/Articolo 1. Una persona che stimo molto me ne ha parlato bene).
2 - +Europa, europeista già dal nome, alleata alla formazione di Pizzarotti “Italia in Comune”. Questa alleanza ha deciso legittimamente di non far parte della coalizione che sostiene il manifesto 'Siamo Europei'. Presentandosi da soli vanno incontro al rischio di non arrivare al 4% e di disperdere tutti i loro voti. Speriamo che non succeda.
A parte Lega e M5S, rappresentanti dell’antieuropeismo populista da battere, ho seri dubbi che le altre forze si siano realmente rese conto del pericolo che sta correndo l’Unione Europea, minata al suo interno da populisti e sovranisti e stretta all’esterno da trumpiani e putiniani che operano con tutti i mezzi per spingerla in una crisi irreversibile.
L’associazione “iscritti ha parlare” ha ufficialmente letto, discusso e approvato, all’unanimità con due sole astensioni, i punti programmatici del Manifesto “Siamo Europei” e ha dato la sua piena adesione alla campagna iniziata da Carlo Calenda.
“Siamo Europei” è quindi anche il nostro manifesto. Il sostegno politico aperto al “campo largo” che lo rappresenta diventa per la nostra associazione un atto di semplice coerenza.
Chi ha potuto assistere all’incontro con Roberto Gualtieri e Mario Lavia e a quello con Paolo Gentiloni e Bruno Manfellotto avrà notato che non si è trattato di iniziative elettoralistiche. Gualtieri e Gentiloni sono figure di rilievo istituzionale e, proprio per quei ruoli che hanno rivestito o rivestono, sono stati in grado di fornire al pubblico originali e interessantissimi spunti di riflessione. Non c’erano stampati simboli di liste di partito, né tanto meno slogan, nelle locandine e negli inviti diffusi agli oltre 300 contatti dell’associazione per chiamarli a discutere con loro. Al termine degli incontri molte persone erano soddisfatte delle informazioni ricevute e non mi risulta che qualcuno abbia pensato di aver perso tempo ad ascoltare la “solita aria fritta elettorale”.
E' vero. C’è stato qualcuno “più renziano di Renzi” che ha storto la bocca per il sostegno di Gentiloni a Zingaretti al congresso del PD e lo ha considerato un buon motivo per non invitarlo a parlare. Siccome trovo onestamente difficile che ci sia qualcuno più renziano di me, a parte Renzi, in questa veste mi spingo a dire che la lettura del libro di Gentiloni “La svolta impopulista”, e le cose che ci ha detto all’incontro, mi hanno molto rassicurato. La corrente PD (molto romana) “Mejo co’ Di Maio” dovrà rinunciare a lui.
Sintetizzo: noi “iscritti a parlare” sosteniamo “Siamo Europei” in un momento difficilissimo per il futuro dell’Europa. E siccome lo fa anche il PD, ci troviamo, in questa sfida, fianco a fianco con Gualtieri e Gentiloni.