per Greta Thunberg
di Carlo Corridoni---10-06-2019
Ho letto, prima distrattamente ma poi con crescente attenzione, che Greta Thunberg smetterebbe di andare a scuola.
La protesta della giovane (ha sedici anni) è cominciata proprio con l'astensione settimanale dalle lezioni per sostenere con la sua silente presenza le politiche volte alla salvaguardia dell'ambiente dai mutamenti del clima.
Su di lei si è formato un personaggio, intorno a lei è cresciuta una partecipazione giovanile insperata, che ha sensibilizzato gli studenti di tutto il mondo, costringendola a viaggiare continuamente.
Alla sua età, scegliere fra un'esistenza normale e una vita durissima a testimonianza di un evento straordinario - martirio vuol dire proprio testimonianza - non dovrebbe essere difficile.
Chissà se la scuola, pure nel suo avanzatissimo Paese, può essere attraente? Chissà quali prospettive d'impegno culturale offre la scuola svedese? Del resto, come potrebbe lei recuperare lo studio tralasciato a causa delle tante attività disimpegnate?
Io credo che Greta sceglierà per il meglio, per sé e per tutti, sono sicuro che lo studio non le mancherà né faranno difetto le sue conoscenze in campo geologico, economico e politico. Insomma: Greta, anche senza scuola, potrà avere un'assistenza e un'istruzione di prim'ordine!
Quello che mi dà da pensare è il segnale che arriverebbe alle masse giovanili che le hanno dato fiducia se lei rinunciasse alla scuola.
Saranno i soliti luoghi comuni, che l'istruzione intralci la carriera, che è meglio l'asino vivo del dottore morto, che i primi a scuola sono ultimi nella vita, che 'mio figlio è laureato e disoccupato' ... dicerie che tuttavia vengono accreditate da persone che contano, apparentemente, ma che pontificano su tutte le reti televisive. E così la rinuncia di Greta mi allarma ugualmente.
Decideranno sull'ambiente persone che non sanno di chimica o di geologia, di economia e di ingegneria? Chi saprà costruire buone macchine, chi le userà col rispetto dovuto, chi le smaltirà sapientemente?
Solo con l'umiltà dello studio si produce cultura. Solo sapendo il come si può governare il perché. E così le classi dominanti dovranno andare a scuola proprio come faranno le classi subalterne.
Cara Greta, tu fai come vuoi e puoi, ma: per favore, potresti dire a tutti gli altri di non mollare lo studio? Altro che Skolstrajk fur Klimatet!