La pesca al grillino
di Alberto Galanti---19-08-2019
L’unica pesca che mi piace e che ho praticato è la pesca con la canna lunga da punta, la lenza con un solo amo, un galleggiante, l’esca, lunghi silenzi, sguardo fisso al minimo movimento del galleggiante e ai cerchietti concentrici che gli si formano intorno per cogliere l’attimo nel quale la bocca del pesce tocca l’esca. Non mi piacciono le canne da lancio con il mulinello e il campanello che si posizionano, si lasciano da una parte e ti consentono di leggere un libro in attesa di sentire il campanello che ti avvisa che il pesce ha abboccato.
Avevo 16 anni quando per la prima volta andai a pescare con alcuni coetanei e degli adulti esperti. Li ascoltavo parlare della pesca alla spigola, al cefalo e ad altre specie. Domandai ingenuamente: ma quando uno lancia la lenza come fa a scegliere il pesce che vuole far abboccare? Mi spiegarono pazientemente che in base alle specificità del pesce si scelgono la dimensione e la forma dell’amo, la sua distanza dal fondo, le caratteristiche del filo, la forma del galleggiante, i piombini che mettono in tiro sott’acqua la lenza tra il galleggiante e l’amo. Inoltre aggiunsero che la cosa decisiva per prendere il pesce è usare l’esca preferita dalla particolare specie che si ha intenzione di pescare. Tutto molto chiaro.
Ho scritto queste cose perché, facendo la rassegna stampa quotidiana per questo sito, da giorni leggo e ascolto cose molto fantasiose su governi di legislatura con toto presidenti, toto ministri, toto alleanze. Non so come in realtà andrà a finire. Tuttavia mi piace esporre la mia opinione anche se a breve potrà rivelarsi sbagliata.
Che pesce è il M5S? In quali acque nuota? Perché pescarlo? Quale esca lo attira?
Il M5S è come un pesce imprevedibile e inaffidabile. Moltiplicatosi eccessivamente a causa dell’inquinamento dell’ambiente, ne ha ulteriormente peggiorato le condizioni e minaccia le poche specie sane rimaste.
A causa del disorientamento genetico dei suoi “pesci pilota”, le acque in cui nuota oggi si sono molto ristrette.
E’ utile pescarlo perché è diventato il nutriente base di un pesce pericoloso, cresciuto a dismisura e che ci preoccupa molto di più.
Per parlare di quale esca lo attira sarà bene che usciamo dall’ittica e entriamo nella politica.
Molti pensano di prendere il M5S all’amo fantasticando su grandi coalizioni dal PD a Berlusconi, in governi di legislatura con contratti all’italiana o alla tedesca, magari guidati dal nipote di Gianni Letta e con dentro qualche ministro come la Boschi o Lotti per disinnescare il pericolo renziano che minaccia la leadership di Zingaretti.
Ma perché i parlamentari del M5S dovrebbero ingoiare governi lunghi e ingestibili, con ministri renziani, perdendo così la credibilità che gli resta? Loro non mangiano rospi (mentre noi sì, se serve). Meglio per loro il voto anticipato. Possono presentarsi agli elettori con le parole d’ordine che gli restano: la guerra alle “grandi opere inutili” e la riforma costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari che la Casta ha voluto bloccare proprio in dirittura d’arrivo.
Ma se proponi al M5S un accordo per:
- concludere l’iter della loro agognata riforma costituzionale e andare al referendum confermativo riscrivendo, nell’attesa, regolamenti parlamentari e legge elettorale;
- dar vita a un governo semestrale, senza ministri renziani, per scrivere la legge di bilancio evitando traumi economici e strappi con l’Europa;
- andare al voto nella primavera del 2020;
questa proposta è probabile che il M5S non la interpreterà come un subdolo attacco alla sua sopravvivenza ma come un accordo equo e ... appetibile.
Sapete bene che questa proposta non è mia. E' stata fatta in modo chiaro, tra lo starnazzo generale, un minuto dopo l'apertura della crisi di governo. Chissà se sarà colta e rilanciata prima o poi, abbandonando i pregiudizi sul proponente? Speriamo.