Questo maledetto e ossessivo presente
di Sergio Poli---24-08-2019
Cari Iscrittiaparlare,
intendo parteciparvi alcune mie considerazioni circa l'inadeguatezza dell'attuale classe politica a gestire il nostro futuro. Vorrei poter censurare tutti gli atti che sono una stanca e inutile reiterazione di rituali incapaci di produrre visione, progresso, pensiero divergente. La nostra parte non è attualmente in grado di comprendere e meritare la fortuna che ci è occorsa in occasione della sfiducia a Conte presentata da Salvini. In un solo colpo si è consolidata la prospettiva europea per il nostro Paese nonché l'alleanza atlantica e non da ultimo è stata preclusa, dalla subitaneità del gesto di rottura e della crisi di governo, la possibilità di reiterare l'esperienza giallo-verde. Nella forma cristiana, la sindrome di hybris di Salvini si potrebbe chiosare "Quos Deus perdere vult, dementat prius"...
A fronte di tutto questo un PD che balbetta, che fa proposte e le integra successivamente più con l'intento di provocare fratture che di far percepire ai cittadini che è in grado di assumere situazioni complesse e avviarle a esiti di soluzione esclusivamente in vista della realizzazione del bene comune.
Ora basta lamentazioni. Vi prospetto una pars construens per avviare un dialogo ed un confronto almeno tra noi:
1. Imparare dagli errori e considerata la innata attitudine a sbagliare della sinistra, si aprono miniere di saggezza...
2. Pensare intenzionalmente non solo il ritmo breve degli avvenimenti ma anche quello medio della congiuntura e quello della lunga durata delle trasformazioni delle strutture.
3. Essere portatori di un'utopia concreta.
4. Tornare ai doveri, considerato che i diritti non governati sono la più lacerante esibizione della legge del più forte.
5. Dare uno sbocco politico alle trasformazioni radicali che abitano il nostro presente, definendo le coordinate di un modo di produzione sostenibile ed adeguato (garantendo reciproci diritti, effettiva partecipazione alla definizione dei processi produttivi, cogestione dell'impresa, nuove politiche fiscali...).
6. Essere consapevoli che non si può vivere di critiche alla destra se nel contempo non si elaborano proposte concrete, fattibili e radicali sui temi che possono essere risorse o preclusione alla convivenza civile (vedi immigrazione). Al riguardo è crudele la non accettazione totale, ma altrettanto ipocrita la mera esaltazione delle differenze.
7. Laddove si sgretolano le comunità e mancano punti di riferimento, la politica ci deve ricordare che siamo frutto di uno sforzo collettivo che non può essere mai ridotto al maledetto e ossessivo presente.