L’importanza di un gesto
di Stefano Minghetti---03-09-2019
In questa calda estate, dominata dalla crisi di governo, mi è capitato di leggere un libro di poche pagine, ma di grande spessore, che si intitola “Il gesto di Almirante e Berlinguer”, scritto da Antonio Padellaro. Perché ho deciso di parlare di questo libro?

In primo luogo perché ci riporta a un modo nobile e alto di intendere la politica di cui oggi, nell’era degli insulti e dell’odio mediatico, non rimane più traccia. E poi perché è un libro stimolante, che affronta in modo leggero ma non banale temi profondi.

In breve, il libro parla di alcuni incontri segreti che ebbero luogo tra Almirante e Berlinguer, due leader divisi da tutto e le cui idee politiche erano agli antipodi, ma che - di fronte al clima infuocato del Paese, al terrorismo rosso e nero che mieteva decine di vittime (Aldo Moro in primis) - decisero che occorreva fare qualcosa per contrastare il fenomeno terrorista.
Scrive Padellaro: “È accaduto per davvero. Conosciamo i loro nomi: Giorgio Almirante ed Enrico Berlinguer. Ora sappiamo che s’incontrarono per quattro o sei volte tra il 1978 e il 1979. Sappiamo che il luogo prescelto era una stanza, accanto alla commissione Lavoro, all’ultimo piano di Montecitorio. Sappiamo che si vedevano preferibilmente nel deserto parlamentare del venerdì pomeriggio.” Continua l’autore: “Sì, né B né A si erano accorti che negli interstizi dell’ideologia propugnata dai loro partiti, era cresciuta come l’ortica una generazione omicida. All’inizio entrambi avevano sottovalutato il pericolo. Poi, troppo tardi, avevano cercato di contrastarlo”.
Da qui, l’esigenza di scambiarsi informazioni, lavorare per svelenire il clima ideologico e recuperare qualche errore commesso.

Anche se non sapremo mai ciò che i due si dissero nel corso di quei colloqui, dal libro emerge con chiarezza l’importanza del loro gesto; il grande valore simbolico dell’incontro di acerrimi nemici in quel clima infuocato, che dimostra tutto il loro coraggio. E forse non a caso l’autore dedica le ultime pagine del libro a rievocare la visita inaspettata che “il repubblichino” Almirante rese alla salma di Berlinguer esposta alle Botteghe Oscure: “Sono venuto a rendere omaggio a un uomo da cui mi ha diviso tutto ma che ho sempre apprezzato e stimato”.

Inutile soffermarsi sulla distanza abissale che separa questi leader e questo modo di intendere la politica da quelli odierni: anche per questo, il libro è una boccata di aria pura, che tonifica dopo tutta l’aria malsana e infetta che siamo costretti ogni giorno a respirare.