Poesia e prosa della politica. Tra manifesti edificanti e slogan trucidi
di Alberto Galanti---05-11-2019
Il variegato mondo delle anime discrete, belle, bellissime e sublimi del larghissimo campo del centrosinistra senza staccionate, vagheggia o fonda soggetti politici nuovi, redige e pubblica manifesti dove abbondano discreti, belli, bellissimi e sublimi propositi.
L'ultimo è 'Il manifesto per un nuovo soggetto politico di ispirazione cristiana' segnalato nella homepage del nostro sito. L'ho letto con grande interesse e auguro agli estensori di raggiungere lo scopo. Per larga parte coincide anche con il mio scopo di non credente.
Il fatto è che tutto quello che ci sta accadendo intorno mi fa venire in mente una scena del film 'Il disco volante' di Tinto Brass. La scena è breve e ambientata nel Veneto: i due personaggi interpretati da Monica Vitti e Alberto Sordi, amanti clandestini, si infrattano in macchina. Mentre sono abbracciati la Vitti smania e vorrebbe passare subito ai fatti. Sordi la frena e comincia a declamarle una poesia. Ascoltato impaziente l'ultimo verso la Vitti gli ordina: 'Dime porca che me piase de più'.
Una grande parte degli elettori italiani sono come il personaggio della Vitti. Insofferenti alle nostre 'poesie' vanno pazzi per la 'prosa' di Salvini. Nel finale Sordi fa presto ad adeguarsi. Nella nostra situazione adeguarsi diventa veramente difficile.