Tosca me la sento quando decido io
di Alberto Galanti---08-12-2019
Negli anni 60 le inaugurazioni delle stagioni liriche del teatro La Scala di Milano vennero “vissute” in modo nuovo. Gli straricchi borghesi rigorosamente in smoking, disposti a pagare cifre esorbitanti per sedersi accanto alle loro signore vestite da gran sera, con visoni e diamanti, cominciarono ad essere bersagliati, con uova e altro, da avanguardie di operai e studenti fermamente decisi a buttarla in politica.
Eccoli i “padroni”, stavano lì. Si vedevano arrivare in tutto il loro splendore per celebrare quell’insopportabile rituale classista. In quegli anni, tra i dimostranti, c’erano anche alcuni figli degli straricchi, rigorosamente in eskimo, a contestare mamma e papà. Erano i più risoluti di tutti, forse perché gli studi legali delle loro famiglie li avrebbero tirati fuori dai guai la sera stessa. Ma è acqua passata.
Sono trascorsi più di cinquant’anni da quelle inaugurazioni, ma ieri sera 38 maxischermi a Milano e la diretta RAI hanno reso plastica la differenza: ieri il Teatro La Scala, memore delle uova tirate a suo tempo dagli “ingrati del benessere”, si è perfidamente vendicato “tirando” la Tosca al popolo. Non è forse la vendetta un piatto che si consuma freddo?
Io però mi sono scansato e non mi sono fatto prendere. Odio i fenomeni mediatici. E poi vedere quelli che “non sanno se ridere o piangere e batton le mani”, per fare il record dei minuti di applauso, mi inquieta. E sì che la Tosca mi piace eccome! Avevo quindici anni quando mia zia Giulia me la fece sentire alla radio con il libretto in mano. Due cose mi piacquero subito: Tosca che presenta il conto al Padreterno (ma come, io ho sempre fatto la brava cristiana e tu “perché me ne remuneri così?”) e la sua sublime fatale coltellata al Barone Scarpia (“davanti a lui tremava tutta Roma” ma io l’ho sistemato come si deve, con due candelabri a fianco). Non poteva sapere Tosca che “quelli te fregano pure dopo morti” come aggiunse il grande Luigi Magni nel suo bellissimo film che sta tra quelli elencati nel nostro sito.
A Floria Tosca, donna libera e appassionata, sessualmente ricattata da un uomo abietto e prepotente, eroina coraggiosa per amore e pe’ tigna, io le voglio un gran bene.
Per questo me la sento quando decido io.