Primo raccolto
di Carlo Corridoni---10-12-2019
Non chiediamoci cosa possa fare la sinistra per noi: disponiamoci a fare noi qualcosa per la sinistra!
Questo tipo d'inversione logica, strumento del politichese da Marx a JFK, mi rimbalza nella testa da ieri sera, specialmente dopo l'incontro con Matteo Richetti.
Stavo ponendo la domandina rompighiaccio se sia corretto ascrivere alla sinistra la somma delle stime di voto assegnate ai partiti 'esplosi' dal PD o, invece, fosse corretto continuare a sottrarre dal computo i voti dei fuorusciti dalla 'Ditta' o 'Casa Madre', che dir si voglia. Nel concludere, incontro lo sguardo di Richetti e mi pare di leggervi chiarissima la risposta.
Possono essere corrette entrambe le procedure, solo apparentemente contraddittorie: diciotto più cinque ventitré, più sei ventinove, più tre trentadue. Quando mai il PD, da solo, avrebbe ottenuto una stima del genere!
Ecco come una comunicazione informale, illogica, trasmetta stati d'animo che nessuna parola potrebbe determinare.
Anche perché ci sono cose che non si possono-debbono-vogliono dire.
Matteo Richetti è una persona per bene, un uomo che non dice cose che non può dire, e che - quindi - col molto detto (e non detto) ci comunica che la sinistra, il centro-sinistra, per quanto lo riguarda, è in piena crisi di rappresentanza. Nell'elettorato di un anno fa egli non è più in grado di riconoscere 'i suoi', di portarne le istanze, in definitiva di r a p p r e s e n t a r l i; ed ecco la nuova formazione politica, che non entra in conflitto col PD ma se ne distingue su fatti contingenti.
Qui io avverto delle difficoltà: non è possibile riconoscersi progressisti 'da qui a lì' e assegnare questo segmento d'identità ad un deputato che lo rappresenti, prima nel Partito e poi in Parlamento!
Questa difficoltà non è solo personale ma anche sistemica, e ci coinvolge tutti, incapaci come siamo di contemperare le nostre individuali specificità in un atteggiamento, appena un atteggiamento che possa almeno sembrare collettivo.
Il progressismo è un concetto organizzatore e non un pacchetto organizzato da confezionare una volta per tutte.
Un ringraziamento a Matteo Richetti, anche se è rimasto troppo poco insieme a noi.