Quando c’erano gli uffici studi
di Mara Gasbarrone---11-12-2019
Qualche decennio fa, dentro i grandi partiti della sinistra, o dentro i sindacati confederali, c’erano degli uffici appositi, dove oscuri ed efficienti funzionari approfondivano con dedizione i temi che i “leader” non si sarebbero mai limitati a offrire come slogan di 30 secondi nelle trasmissioni televisive, ma che al caso sapevano difendere, argomentare, eventualmente modificare in un dibattito più o meno pacato con gli avversari. La Dc poteva ricorrere ad esperti disseminati nelle partecipazioni statali, e magari anche a volonterosi consiglieri ecclesiastici.

Non era solo il congiuntivo che Togliatti, o chi per lui, padroneggiava. Anzi, del congiuntivo si poteva anche fare a meno. Era qualche fondamento di economia, era un rapporto voluto e perseguito con gli “intellettuali”, con i tecnici, con gli esperti.

Poi, ad un certo punto – a partire dagli anni 80, ma soprattutto nel nuovo secolo – gli uffici studi furono chiusi (“tagliamo le spese inutili”) e al loro posto furono aperti gli uffici “comunicazione”, furono potenziati gli uffici stampa, per dare le veline ai giornalisti, per sollecitare le interviste o per coltivare la benevolenza degli “opinionisti”. E’ storia, e qualcuno un giorno dovrà pur scriverla con calma.

Adesso, per dire di un argomento di policy scelto a caso, come “superare quota 100”: anziché essere affrontato per quello che è, un avveduto calcolo dei costi e benefici, una ricerca delle condizioni, delle gradualità, delle alternative da mettere in campo, anche del consenso necessario nei corpi intermedi, esso diventa un’arma per fare bella figura, per dire che solo tu sei il salvatore della Patria, che tutti gli altri sono dei traditori, ecc. ecc.

Sapete cosa ho scoperto stamattina? Che il famigerato Cnel, quello che volevamo abolire con il referendum, ha messo in piedi un gruppo di lavoro per capire come uscire da questo imbroglio, al termine dei tre anni di durata prevista per legge, e che questo ente “inutile” (secondo i giornalisti inventori della “casta” e i politici che gli sono andati dietro) alla fine partorirà delle “Osservazioni e proposte”, che tanto nessuno leggerà. Perché vuoi perdere tempo a leggere un inutile documento del Cnel? Meglio un tweet.

L’ho presa un po’ alla lontana, ma adesso vengo al dunque. Temo che i nostri confronti/incontri coi progressisti, intesi come leader, non ci portino molto lontano. Al massimo serviranno a individuare il meno peggio a cui dare la delega. E che, invece, per capire come vanno le cose, potrebbe portare frutto incontrare ogni tanto qualche “esperto”, abituato a pensare col proprio cervello. Può essere anche un “consigliere del principe”, ma se vuole consigliare bene, deve saper pensare. E far pensare.