Come si conviene... inizio con i botti
di Carlo Mari---03-01-2020
Come inizia un nuovo anno? Con i botti, più o meno in tutto il mondo. Ed il 2020 questo ha fatto.

Botti di tutti i tipi e di tutti i colori. Nel mondo. Naturalmente difficile segnalarli tutti; neanche una rassegna stampa di 980 articoli sarebbe sufficiente. Anche perché qualche botto meriterebbe ben più di un solo articolo, bensì una rassegna stampa tutta sua. Beh, questa sarebbe una idea nuova anche per il nostro sito: fare periodicamente una rassegna stampa monotematica.
E non è detto che non ci proveremo. Lo proporrò al Consiglio Direttivo! Peraltro sarebbe un modo intrigante per mettere a fuoco la capacità dei media di fornire dello stesso fatto almeno 20 letture diverse. Voi mi direte: ma caro Carlo, questa è la democrazia! E avete ragione; ma potrebbe anche essere la sua crisi culturale. E sarebbe interessante andare a selezionare – ed apprezzare - quei media che dei fatti riescono a fornire letture quanto meno non surreali; o comunque orientate ma non faziose. Per non dire manipolatorie. Ma questi nostri eventuali piccoli esperimenti li affronteremo nel prosieguo del 2020, l’anno nuovo coi superbotti.

Pensiamo intanto a quelli di questi tre giorni iniziali di gennaio. Anche perché ce n’è uno davvero multicolore, superpirotecnico, che manco nella baia di Sidney a Capodanno riescono a farlo. Ma Trump sì, lui sì, lui ci riesce. Non entro nel merito della valutazione della vicenda, sulla quale peraltro in tre ore ho già letto i giudizi più disparati. Compreso quello negazionista immancabile: in effetti il generale Soleimani non è morto. Manca solo l’intervento dietrologico e complottista che parli di un attacco americano concordato da Trump col Governo iraniano che voleva in effetti liberarsi di un personaggio troppo ingombrante; e poi il repertorio consueto, caotico e indecifrabile, sarebbe completo.
Per quanto mi riguarda, mi limito a dire una cosa banalissima, da cittadino comune ed un po’ pauroso: negli ultimissimi anni poche volte ho sentito venti di guerra così forti.

E poi c’è l’Italia che peraltro nei fuochi d’artificio è storicamente specializzata. E sono i nostri ineffabili pentastellati a guidare la batteria dei fuochi. Tutti contro tutti. Fantastici. Ma chi mi sembra ancor più fantastico è lo stuolo di politici e giornalisti (e forse anche cittadini comuni) che continuano a distinguere fra i pentastellati buoni e quelli cattivi, fra quelli da respingere come alleati e quelli con cui si hanno valori in comune e ci si può alleare fino al capodanno del 2050. Che poi quali sarebbero? I grillini governisti alla Di Maio? I grillini aziendalisti alla Casaleggio? I grillini di tutto di più alla Beppe Grillo? I grillini progressisti, alla Fico? I grillini di destra alla Di Battista? I grillini …. non mi viene una definizione, alla Paragone? I grillini ruspanti alla Taverna? I grillini supersimpaticoni alla Barbara Lezzi? I grillini superefficienti alla Raggi? I grillini alla Cesare Beccaria come Bonafede? A me sembrano francamente tutti uguali: sono cinquestelle. Google applicato al potere. E i duri e puri, che tanto piacciono alla sinistra italiota, sono i più pericolosi. Per intenderci: non vax, no tap, no tav, no crescita, no olimpiadi, no lavori pubblici, no investimenti, no stato di diritto, no democrazia rappresentativa, no cultura, no merito…. facciamo prima: no tutto.

E poi c’è il PD. Forse non ve ne siete accorti, ma c’è. Non ve ne siete accorti perché lui, il PD zingarettian/franceschinian/orlandian/bettinian ecc. ecc. fuochi e botti non ne fa. E non ne ha fatti nemmeno in questo travolgente inizio di 2020. Ricordate un film thriller del 1989, con una splendida Nicole Kidman? “Ore 10, calma piatta”. Beh, appunto… il progetto politico del PD. Che purtroppo non ha nemmeno Nicole Kidman.

Però niente paura, perché fuori dei nostri confini nazionali, c’è chi cerca di fare di peggio. Fa botti e fuochi, ma sarebbe meglio non li facesse. La perfida Albione in questo è diventata maestra. In effetti in questi tre giorni di 2020 non abbiamo avuto notizie da Londra e dintorni. Ma state tranquilli. Nell’arco del 2020 ne vedremo delle belle, con la Brexit che va in attuazione! Comunque un bel fuochino inglese è arrivato ugualmente, dal Times, che ha inserito fra i 20 personaggi che cambieranno il mondo (sic) anche la nostra inossidabile, irrefrenabile Giorgia (non starete mica pensando alla cantante!?).

Perfino Papa Francesco ha voluto accendere i suoi fuochi personali, incavolandosi, ma proprio di brutto, con una fedele/fan troppo passionale. Ma francamente lo spazio dedicato dai giornali a questo fuocherello pontificio, con tutto quello che bolle nella pentola mondiale, si poteva evitare.

E poi ci sono i fuochi tristi, malinconici, da depressione esistenziale, nei quali si sta specializzando la destra italiana. Con Berlusconi, l’ex rivoluzionario liberale, che si staglia dall’alto del suo carisma – passato – per ergersi a garante (sic) in Europa per le politiche salviniane. Ma si sarà accorto il Cavaliere, che a forza di amoreggiare col Capitano, è stato abbandonato persino – no, dico, persino – da Michaela Biancofiore, la pasionaria di Forza Italia? Per non parlare della sua compagna Francesca Pascale che - politicamente si intende - al povero Cavaliere lo ha già abbandonato da tempo!

Ma quanto a tristezza, almeno per me, il Capitano ne suscita più del Cavaliere. Non entro nel merito delle sue idee e delle sue politiche; come si sarà capito, non sto scrivendo un articolo politico, ma un guazzabuglio di impressioni umane, preoccupate, sconcertate, nostalgiche di quel cavolo di classe dirigente della prima repubblica che pure avevo politicamente combattuto per tutta la mia giovinezza e la mia età adulta. Ma francamente quello che produce mediaticamente Salvini mi sconvolge. Umanamente. Si, lo so che state dicendo: però paga elettoralmente! E infatti mi sconvolge pure chi eventualmente lo voti perché ammaliato dalle sue performances recitative. Con la sofferta relazione amorosa fra Salvini e la Nutella pensavamo di aver raggiunto l’apice. Ma poi è venuto Papa Francesco ad ispirare al Nostro una scenetta deliziosamente deprimente, con Francesca Verdini che in settimana bianca, su un grande sfondo bianco neve (bianco come il vestito papale) finge di strattonare l’amato. Ed il nostro novello De Niro sta per schiaffeggiarla, però poi, da vero duro sovranista macho ma col coeur in man… dolcemente la carezza; neanche un buffetto. Una carezzina. Più voti? Può darsi. Ma nemmeno lo spin doctor salviniano Luca Morisi avrebbe progettato tanto: questa l’ha pensata proprio lui, Salvini. O non sarà mica stata una idea di Francesca Verdini? Ti prego Francesca, no!! O Magari di quella vecchia volpe di suo padre Denis? L’uomo del grande compromesso storico con Renzi.
A proposito, ma il Nostro è rientrato nel PD? No perché… calma piatta pure lui!!

p.s. Pensavo di essermi soffermato sui fuochisti più affascinanti di questi primi giorni di gennaio; compreso l’esimio pontefice Fabrizio Barca che, come l’ineffabile “Espresso”, vede una convergenza – proprio ideal/valoriale – fra liberisti e sovranisti; dove ovviamente la parte dei supercattivi la interpretano i liberisti.
Quando, ecco il colpo di teatro. L’ultrasinistro Stefano Fassina rivolge un appello a Di Maio a favore di Gianluigi Paragone…. scusate, ho difficoltà a proseguire. Per vostra salvezza sono costretto a smettere di scrivere e a fermarmi qui, perchè dalla sedia della scrivania mi son ritrovato sul pavimento, dove mi sto rotolando in preda a risate compulsive. No, non sto ridendo di Fassina, comunque non mi permetterei. Sto ridendo di me, che anni addietro avevo riposto in lui le mie speranze di rappr…esentan.. politic… devo interrom..per..…m…i… buon anno col botto a tutti