Mi corre l'obbligo .......
di Carlo Mari---27-02-2020
Titolo scherzoso. Contenuto serio. Stiamo calmi!
Che le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo stiano comportando qualche discussione, può persino far piacere. Vuol dire che alla Associazione ci teniamo; che la passione che ci ha portato ad aggregarci è parte ormai del nostro vissuto. Però non andiamo oltre. Non per buonismo, ma perché non ce n’è motivo.

E non dimentichiamo nemmeno che per approvare lo Statuto non a caso ci impiegammo mesi. E discussioni accanite proprio sul tema del rapporto fra soci fondatori (DNA della Associazione) e soci ordinari che si iscrivono nel tempo e che possono pure essere portatori di angolazioni e sensibilità diverse, ma che nelle coordinate dello Statuto si riconoscono appieno. Se no non sarebbero soci.
Addirittura fra i fondatori c’era chi sosteneva che per sempre, non solo per il primo quadriennio, il Direttivo avrebbe dovuto essere composto da soli soci fondatori (il che in numerose associazioni effettivamente succede). Prevalse invece la linea aperturista della maggioranza di noi, che vedeva nei soci ordinari un arricchimento, non un pericolo.
Ma puntualmente l’ingresso in Direttivo di soci ordinari non fondatori ha portato con sé fisiologiche fibrillazioni. Alle quali però si sono aggiunte criticità legate allo svolgimento delle votazioni.

Su tutto - se mi riesce - vorrei offrire un contributo di chiarezza e di serenità.
Se mi riesce.

1) Prima di tutto ognuno vota per chi gli pare. Tanto più in una libera associazione
come la nostra.

2) Ognuno può dare dei risultati di una elezione la lettura interpretativa che crede,
a condizione però di non ignorare fatti ed evidenze, quando emergono inequivocabili.

3) Da molti scambi di idee avvenuti fra soci nei giorni seguenti alla votazione, scambi spontanei, autentici, in molti casi del tutto casuali, è emerso con assoluta chiarezza che in Assemblea e durante le votazioni si è determinato un orientamento particolare e legittimo.

Rispetto al quale, è bene dirlo, le persone impegnate al seggio non hanno svolto nessun ruolo: nessun ruolo. Meritano semmai ringraziamenti; e le scuse per qualche accusa di cattivo comportamento che ingiustamente è stata loro rivolta.

Qual è stato questo orientamento nel votare? Considerato che i soci fondatori avevano la riserva di quattro posti a termini di Statuto (peraltro i fondatori candidati eravamo – del tutto casualmente – proprio quattro), si è pensato da parte di numerosi soci: loro entrano in Direttivo comunque, quindi è preferibile orientarsi nel voto sui candidati soci ordinari, per la attribuzione dei tre posti rimanenti di consiglieri, che è la vera votazione. Quella relativa ai soci fondatori è superflua, perché di fatto automaticamente entrano in Direttivo. Questo orientamento nel voto, in verità forse un po’ ingenuo, ma comunque legittimo e in qualche misura comprensibile, ha indubbiamente prodotto come conseguenza che i voti per i quattro soci fondatori si sono assottigliati moltissimo.

Nessuno, e nemmeno noi fondatori candidati ( a cominciare da me, e prego vivamente tutti di non coinvolgermi assolutamente in nessun umore deluso ) ha da interpretare l’esito della votazione come un attestato di poca stima o di sfiducia nei confronti dei consiglieri uscenti. La fiducia nel Consiglio Direttivo uscente era stata chiaramente attestata dal voto favorevole a relazioni e bilanci presentati in Assemblea, dagli interventi di stima espressi durante il dibattito, ed ancor più dal consenso che ha sistematicamente accompagnato in questi due anni il lavoro del Consiglio Direttivo.

4) Le tre socie ordinarie elette sono da molto tempo punto di forza della Associazione; non sono tre sopravvenute dell’ultima ora. E meno che mai sono considerabili come una sorta di “avversarie”. Hanno lavorato generosamente per le attività della Associazione dall’esterno del Direttivo ed ora lo potranno fare anche con le responsabilità di Consigliere. Così come persona e socio di assoluto rilievo e di generoso impegno nelle nostre attività era ed è il socio risultato non eletto fra coloro che si erano candidati. Nessuno ha dato l’assalto al “Palazzo d’Inverno” soppiantando i soci fondatori. Siamo un tutt’uno: iscritti a parlare. E non lo dico in uno slancio retorico, buonista e ridicolo, ma perché così era prima, e così è ora dopo le elezioni.

5) Si può anche osservare - in tono semiserio! e confortante - che se un rischio ci può essere in una associazione è che chi ricopre incarichi di direzione possa in qualche modo costituire un gruppetto di potere (potere di cosa, poi?) e in caso di elezioni pilotare le elezioni stesse. Anche in questo la nostra “piccola” Associazione ha dimostrato di essere “grande”; e originale. Nessun voto organizzato né lista bloccata!! tant’è che semmai chi ha probabilmente perso per strada un bel po’ di voti siamo stati proprio noi quattro fondatori e già consiglieri!!

Allora stiamo calmi. L’Associazione è sana, e piena di umanità. E il nuovo Direttivo potrà portare avanti un lavoro proficuo, come, mi permetto di dire, ha cercato di fare il Direttivo uscente.

E poi sia chiaro, la Associazione funziona solo se tutti i soci continuano a dare l’apporto della propria partecipazione e della propria passione. Non è solo una questione, ed una responsabilità, del Direttivo.

Non abbiamo posti da occupare o da conquistare, né obiettivi da conseguire, se non quelli della nostra (gratuita e volontaria) passione civile, culturale e politica. Quella stessa nostra passione che ci porta - tutti i lunedì pomeriggio – ad abbandonare ogni altro impegno, pubblico o privato, per incontrarci nella nostra sede, e chiacchierare, scambiarci idee e riflessioni, preoccupazioni, speranze, desideri. Quella stessa nostra passione che induce spesso prestigiose personalità della politica, della cultura, delle professioni, ad accettare i nostri inviti a venire….. a chiacchierare con noi.
Grazie a tutti