Pensieri
di Rosy Ciardullo---23-03-2020
Non sono sicura che l'ingente numero di deceduti a Bergamo e provincia sia da attribuire solo al Coronavirus. Troppi contagiati con sintomi gravi non riescono neanche a raggiungere gli ospedali più vicini e muoiono in casa . Non di vecchiaia ma di mancata assistenza. Di insufficienti risorse per far fronte alla malattia (ventilatori) e carenza di medici e infermieri, che magari dirottano la loro attenzione maggiormente verso i pazienti più giovani. Se devono salvare una vita sono costretti a scegliere. E non ne fanno mistero: gridano ai quattro venti che sono allo stremo!
Concettualmente è molto diverso dire che muoiono perché anziani e con malattie pregresse dall'ammettere che non sono assistiti adeguatamente.
Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione che questa volta lo Stato non è stato in grado di garantire perché le strutture sono insufficienti. Questa è la nuda verità.
Continua ad essere un massacro. Anche se i dati fanno pensare ad una inversione di tendenza. Le immagini e il pianto toccante dei parenti è insostenibile , e riscattano i loro cari dalle falsità che circolano.
Del motivo di tanti decessi, medici e scienziati, durante le conferenze stampa dribblano o comunque rimangono imbarazzati per l'insistenza delle domande.
Come non ribadire che questo è in gran parte il risultato di tagli per 31 miliardi che il nostro SSN ha subito negli ultimi 25 anni, effettuati dai governi prima di questo.
In Germania, vengono garantiti 28000 posti in terapia intensiva, su 21000 contagiati contano solo 70 decessi.

In quanto all'informazione, l'adesione ai fatti dovrebbe garantire la veridicità della fonte, invece, nel caso in specie, la notizia viene costruita da chi conosce lo stato delle cose e poi diffusa. Al di là del fatto che l'informazione raccolta sia la verità o meno.

Un altro provvedimento discutibile sta nelle politiche messe in atto per bloccare i movimenti dei singoli e di tutte le attività produttive del paese, escluse quelle essenziali. In altri paesi contagiati prima del nostro, l'isolamento sociale non è stato sufficiente se non supportato da strumenti tecnologici. In un caso del genere non sfruttare a pieno le opportunità di cui potremmo disporre è veramente allucinante. L'isolamento che si protrae e la frustrazione che ne deriva genererà rancore se non si vedranno i risultati a breve. Soprattutto se si unirà al collasso economico.
Dovremmo dare un' occhiata ai criteri adottati dalla Corea del sud (su 9000 contagi, circa 100 decessi ) che dispone di test con esito immediato, piccole cabine allestite per le strade che garantiscono decine di test giornalieri, tamponi estesi anche alla rete dei contatti dei contagiati, e controllo dei movimenti tracciati di tutti i sintomatici e gli asintomatici. Quella che più si avvicina a queste pratiche è la politica di Zaia che infatti ha messo quasi in sicurezza i territori con test generalizzati, al di là delle ondate di ritorno. Che saranno sconfitte solo all'arrivo del vaccino.

Altra fake news che si è dimostrata subito pericolosissima è stata quella sull'età dei contagiati che inizialmente aveva quasi escluso le fasce giovanili. Non credo personalmente che i giovani abbiano fatto da untori consapevolmente ma sicuramente sono stati colti da informazioni inadeguate. Quel pizzico di ego in più e di follia, propri della giovinezza (che ricordo benissimo!) che abbassa l'asticella delle responsabilità è stato molto accarezzato nei comunicati di medici ed esperti. Le conseguenze del 15% dei contagiati al sud significa proprio questo, ed è sufficiente a togliere ogni dubbio sulla superficialità di tali messaggi. Anziani o giovani, uomini o donne.
La pandemia sceglie il corpo che vuole.
Spero nella ricerca.