Natale con i tuoi, Pasqua ancora. E Ferragosto ... pure!
di Carlo Corridoni---14-08-2020
Tutte le Feste, quand'ero bambino, erano coi miei. Nel senso che pure i miei le passavano fra loro, cioè fra noi.
Mi ricordo Ferragosti coi nonni, mamma e papà con gli zii che convenivano da tutte le parti per l'occasione e tanti tantissimi cugini, che ora saranno vecchissimi e non so dove ..., coi bambini che correvamo e correvamo e ci freddavano i polsi ...
Mi ricordo che non si sapeva come - e dove - freddare i grandi cocomeri eletti per il sacrificio rituale, prima che Zio Angelino li tagliasse sapientemente dopo averli fatti magistralmente vibrare come tamburi.
Io mi chiamo anche Angelo, come lui. Con orgoglio.
Il CoViD19 allora era di là da venire e il nostro affollato Ferragosto parentale non aveva controindicazioni: a sera ci si salutava tutti con sudati abbracci e baci generosi. I bambini specialmente stremati e felici. Con qualche 'pecetta' addosso, come i reduci di guerra.
In tempo d'epidemia, avremo tutti un Ferragosto di bassa densità fisica, ma per ottenerlo di alta intensità sociale, come quello da me ricordato, dovremo scegliere con cura la rara/rada compagnia da mettere su.
Questo è il nuovo che il virus ci regala!
La quantità di persone concorrenti muta inerentemente la qualità dei loro rapporti reciproci, sicché i nostri Ferragosti imminenti saranno inerentemente diversi da tutti quelli che li hanno preceduti. Proprio da tutti!
Non più d'un pollo coi peperoni - quindi - e non più d'un cocomero bien frappè. Poca brigata vita beata, si diceva, ma, date le poche persone a disposizione, i discorsi - le chiacchiere - saranno più immancabili, circostanziati, forse approfonditi, e qui non sottovaluterei il rischio di possibili confronti e discussioni ...
Quindi, insieme agli auguri di prammatica, raccomando a tutti prudenza! Di Ferragosto fa sempre un gran caldo!