Le cose che non capisco
di Carlo Corridoni---14-10-2020
Cari amici. Le cose che non capisco sono molte di più che quelle su cui penso di non avere problemi. Sono abituato ad avere a che fare con le cose che capisco poco: tanto da non poter fare a meno di esse per almeno due ragioni. 1) In un primo tempo esse valorizzano le mie (illusorie) certezze, ma presto 2) cominciano a disgregare quelle certezze, ad articolarle, integrarle e a trasformarle nei miei tentativi di incorporarvi le incertezze: quanto non posso dire, ma sempre un po' di più. Dico subito di non capire perché Virginia Raggi si sia candidata di nuovo a Sindaca di Roma e se Carlo Calenda abbia la stessa effettiva intenzione. Comincio da Virginia, che osservo con maggiore distacco e, credo, spassionatamente. Che piacere può provare una persona a continuare un'attività che, pur avendola impegnata non poco, non ha raggiunto uno, dico un risultato positivo? Come potrebbe tornare alla guerra un generale che avesse incontrato tutte e sole Caporetto? E' masochista Virginia? Porta in sé un'insana passione, la cupidigia di dissolversi nella rovina di Roma? Spero di no, quindi il suo obiettivo non è Roma ma una nuova determinazione del Movimento che la volle al Campidoglio e che presto la userà in immancabili pattuizioni, interne ed esterne ai 5S. E questa investitura a contropartita di scambio non se la sarebbe data da sola: l'ha accettata per un lodevole ma malinteso senso di dignità. Il discorso per Carlo Calenda è molto più complesso, sia perché io condivido la collocazione della sua parte politica e tendo al coinvolgimento, sia perché, allo stato, lui non avrebbe nemmeno 'sciolto la riserva', come si dice. Una riserva che, beninteso, lui porrebbe ancora a se stesso medesimo ... Vai a capire! Come Virginia, anche Carlo deve definire con chiarezza il suo reale obiettivo. E questo obiettivo non può consistere semplicemente nella sindacatura di Roma: non sarebbe possibile che lui volesse A TUTTI I COSTI diventare Sindaco di Roma. Anzi, in questa metafora dei costi, Calenda non potrebbe affrontare neanche 'prezzi di favore': a chi pagarli? Con quali risorse? Anche Carlo la sua prima battaglia dovrebbe combatterla nello schieramento di appartenenza, che è molto più articolato di quello cui apparterrebbe la sua avversaria, sempre che lui alla fine si candidasse. Amleticamente me lo figuro con in mano la Riserva, una pergamena arrotolata: ''La svelo o la ri-velo?'' (Notate, vi prego, il trattino!) E Roma? Ecco una bella domanda. Care cose a tutti.